Italia
La missione dei capi scout: educare alla gioia del presente
di Giacomo Cocchi
«Dio ci ha chiamati alla gioia e noi come capi dobbiamo educare alla gioia del presente». Con queste parole, pronunciate dall’assistente regionale padre Alessandro Salucci, si è chiuso, per quasi trecento capi scout, il tradizionale raduno di inizio anno dell’Agesci Toscana.
Lo scorso fine settimana, sabato 26 e domenica 27 settembre, a Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto, presso il villaggio «La Vela» dell’Opera per la gioventù Giorgio La Pira, si è tenuto quello che gli scout toscani chiamano «Indaba»; incontro settembrino che in lingua swahili significa «riunione di capi tribù». Per due giorni gli adulti del movimento, i capi, coloro che sono chiamati alla guida e all’educazione dei ragazzi, hanno approfondito e si sono confrontati sul tema della gioia. E proprio alla celebre aria di Beethoven, «Inno alla gioia» era ispirato il titolo del grande raduno. L’evento, il primo dell’anno scout appena iniziato, è risultato molto partecipato e ha visto la presenza di numerosi Gruppi provenienti da Firenze, Prato, Pisa, Livorno, Arezzo, Siena e da tante altre città toscane.
Per introdurre il tema, nella giornata di sabato, spazio al gioco in spiaggia con una caccia al tesoro. «Non potevamo che partire con un grande gioco spiegano Matteo Spanò e Lucilla Botti responsabili regionali dell’Agesci Toscana per stimolare la riflessione sull’essere uomini e donne felici». L’aspetto educativo del gioco, del divertirsi insieme in modo corretto e rispettoso dell’altro, del mettersi alla prova per misurare e dare un nome alla felicità ma anche alla fatica, è da sempre caratteristica dello stile scout, anche negli incontri che riguardano gli adulti. «Pensiamo che la felicità sia divertimento aggiunge Matteo Spanò , come il gioco e il piacere di stare tra amici ma anche la ricerca di qualcosa di più profondo: la gioia». E proprio la riappropriazione consapevole di questo sentimento in chiave cristiana è stata la lettura offerta da padre Salucci, il domenicano assistente regionale che quest’anno inizia il suo secondo mandato di guida spirituale degli scout toscani; il quale ha sottolineato come «la gioia per un cristiano non è intimistica» e per questo va condivisa e donata. «Il cristiano ha aggiunto il religioso è radicalmente costruito nella gioia e il metodo scout ideato dal fondatore Baden Powell è basato sulla bibbia, metodo educativo di Dio».
La scelta della tematica affrontata è nata da una precisa esigenza, espressa dai capi toscani nel corso del Convegno regionale dello scorso anno svoltosi a Lucca, nel quale si chiese di «puntare a mantenere e coltivare la bellezza e la felicità dell’essere capo»; ambito di impegno poi confluito all’interno del progetto regionale e dunque oggetto di iniziative e attività ad esso collegate.
Insieme all’altro relatore dell’evento, Giorgio Rosso, capo scout emiliano e fondatore della «Città verde», cooperativa sociale di Ferrara che si occupa di servizi socio-educativi come il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, si è parlato di «gioia nel quotidiano». «Nutrire la vita per rendere gustose le cose che si fanno» è stato il messaggio di Rosso, che ai capi toscani ha ricordato come nel fare educazione «si riceve più di quanto si dà e questa consapevolezza può dare gioia e ricarica».
Anche la decisione di passare questi due giorni alla «Vela», villaggio dell’Opera La Pira, non è stata casuale. Con l’associazione educativa fiorentina, l’Agesci condivide il comune fine della formazione umana e cristiana dei giovani e l’insegnamento alla cittadinanza attiva e responsabile.
Come ricordato, l’Indaba è stato il primo incontro dell’anno ma anche l’ultimo, come responsabile regionale, per Lucilla Botti di Cecina. Dopo sei anni di mandato Lucilla lascia il posto a Caterina Macii di Figline Valdarno, eletta nel corso dell’assemblea regionale dell’aprile scorso. Caterina entra in carica, affiancando Mattero Spanò di Pontassieve, a partire dal mese di ottobre.