Vita Chiesa

La Madonna merita un posto speciale

C’è una persona che ho sempre «visto» accanto a me, fin da bambina, e della quale ho sempre sentito parlare con molta familiarità, come se fosse una di casa, tanto da avere una bella immagine di lei appesa in cucina. Ricordo molto bene il giorno in cui mio padre terminò di costruire una piccola grotta in giardino, con l’intento di darle un posto di riguardo. E nelle grandi occasioni sempre c’era una candela, lì davanti, che brillava nel buio.

È lei, sì, la Madonna. Non mi sono mai posta delle domande su chi fosse e su quanto la riguardasse, perché lei era «la Madonna». Questo bastava. Qualche anno fa un mio nipotino in visita ai nonni, vedendo il presepio esclamò: «Guarda, la signora Maria e il signor Giuseppe!» La nonna, sorpresa, replicò: «Macché la signora Maria e il signor Giuseppe! Sono la Madonna e San Giuseppe!»

Quale differenza! C’è un grande mistero che accompagna la vita di questi due sposi. E la vita di Maria è tutta un mistero. Perché Dio l’ha voluta? Per quali fini? Papa Pio IX nel definire il dogma dell’Immacolata Concezione, ha affermato che Dio «fin dall’eternità ha previsto e voluto con uno stesso decreto l’Incarnazione di Cristo e la divina maternità di Maria». Perché Cristo non è venuto nel mondo in un altro modo e perché l’opera della redenzione non si è realizzata senza di lei? Certamente Dio non fa le cose a caso, anzi senza un altissimo fine e sicuramente non spreca i suoi doni. Quando ha creato «il cielo e la terra», cioè gli angeli, il mondo materiale, animale e l’uomo, ha creato per amore. Ha voluto creare tutto questo per effondere intorno a sé un soffio del suo stesso essere e della sua vita, per manifestare e partecipare qualcosa dei suoi stessi beni e della sua felicità. Ad ogni creatura poi, piccola o grande, vivente o non vivente, razionale o non razionale, angelica o umana, Dio ha affidato una missione particolare da compiere. Così è stato per Maria. Su questa donna si è fissato con compiacenza il suo sguardo divino, a questa donna ha fatto appello perché così ha pensato. Avrebbe potuto redimere l’umanità in mille modi, ma ha voluto farlo mediante l’Incarnazione del Figlio e la nascita di lui da una donna. E ha pensato e voluto Maria. «Volontà divina – dice il Card. Suenens – che nasconde in sé un mistero d’amore. Perché nel dono del Cristo è racchiuso quello di Maria. Il mistero del Figlio comprende quello della Madre. Maria è, dopo il Cristo, la grazia più insigne che Dio ci ha fatto».Suor M. Giovannadelle contemplative domenicane di Pratovecchio