Arezzo - Cortona - Sansepolcro

«La Madonna del Conforto rimedio ai terremoti di oggi».

Ha puntato l’attenzione sul futuro dei giovani, l’arcivescovo metropolita di Palermo, il cardinal Paolo Romeo, nella sua omelia durante le celebrazioni per la Madonna del Conforto, in un duomo di Arezzo che ha visto sfilare migliaia di fedeli sotto l’immagine mariana che, il 15 febbraio 1796, s’illuminò liberando mira-colosamente la città dal terremoto. Per il porporato siciliano oggi però siamo alle prese con «terremoti contem-poranei di una crisi spirituale, morale, umana, economico-sociale che minaccia le basi e il futuro del nostro popolo e della nostra cultura. Dobbiamo riconoscere – ha detto Romeo – di trovarci in tempi che possono ipotecare il futuro della nostra fede, soprattutto quello trasmesso alle nuove generazioni». Per il cardinale «Maria è il rimedio sicuro. Solo prendendo Maria con noi, nella nostra vita possiamo imparare da lei a sperare in un futuro più saldamente ancorato ai valori dell’uomo e alla dignità della persona umana, e più illuminati dalla fede in Gesù Cristo, unico Salvatore e Redentore della nostra vita».Poi l’invito ai fedeli aretini: «Dalla visita alla Madonna del Conforto, da questi giorni di festa e di pellegrinaggio, il popolo aretino deve ritornare a casa da una parte consolato per aver trovato una Madre tenerissima, ma, dall’altra, anche da lei spronato a non separare mai schizzofrenicamente la fede dalla vita, anzi a rendere una testimonianza forte e luminosa dinanzi al mondo contemporaneo. E ciò significherà andare controcorrente, specie di fronte a valori basilari: il rispetto della vita, dal suo nascere al suo naturale tramontare; e la dignità della famiglia, cellula fondamentale della società che ha la responsabilità di educare ai valori umani e civili e “piccola chiesa domestica”, luogo privilegiato della trasmissione della fede. Maria ci chiede di guardare con speranza al futuro, senza ridurre né semplificare le problematicità del presente, ma impegnandoci ad accogliere il Cristo come fonte ed energia vitale del nostro agire».È stata una processione ininterrotta di gente quella che dalle sei del mattino a mezzanotte è salita in duomo, nel giorno della festa.Al pontificale presieduto dal cardinal Romeo erano presenti 10 vescovi, provenienti da tutta la Toscana. In serata è arrivato ad Arezzo anche l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, monsignor Gualtiero Bassetti, molto legato alla Madonna del Conforto. In 50mila si sono inginocchiati ai piedi della terracotta miracolosa nel giorno della festa, in 9mila lo avevano già fatto durante la novena. A benedirli i sacerdoti (cominciando dal parroco della cattedrale, monsignor Alvaro Bardelli, insieme ai membri del Capitolo) e a vegliare su di loro i volontari del duomo e gli scout della città.«Sono stato impressionato dalla folla continua, – ha spiegato il cardinale ai microfoni di Tele-sandomenico, in un’intervista in esclusiva -. È stato toccante vedere i tanti fedeli che rivolgevano il loro sguardo e le loro preghiere all’immagine della Madonna. Ho avuto l’impressione di un popolo che ricorda il passato e cerca di affidarsi a Maria per il futuro».È un legame particolare quello che lega la guida della chiesa palermitana alla Madonna del Conforto, un’immagine mariana che il cardinal Romeo scoprì nel breviario di Giovanni Paolo II.«Ho avuto l’onore di essere stato ordinato vescovo da papa Wojtyla e di lavorarci accanto per molti anni, così come l’arcivescovo Fontana. È un’emozione pensare che presto lo venereremo come beato». In occasione della festa della Madonna del Conforto sono stati inaugurati una nuova croce astile e un nuovo servizio di candelieri processionali in argento, elaborati dall’artista e maestro argentiere di Sansepolcro Francesco Puletti. Sulla croce è raffigurata una grande riproduzione del Volto Santo di Sansepolcro, il più antico crocifisso monumentale esistente al mondo.Lorenzo Canali