Firenze

La lettera di Zoran al Sindaco: “Mi aiuti a riunire la mia famiglia”

Caro Sindaco,con tutta la sofferenza ho deciso di rendere pubblico il dolore di un padre per i propri figli e per la moglie che da tanti anni, circa venti, sono sul territorio italiano e in particolare qui a Firenze. I miei tre bambini studiano e non so come fare per aiutarli. Perdonatemi per gli anni passati (dal 1992 al 1995) perché ho commesso piccoli reati ma da allora non ho commesso più niente. A questo punto non so cosa devo fare ed è per questo motivo che sono arrivato a decidere di scrivere la verità con tutta la sincerità del cuore, perché veramente non capisco per quale motivo sono tanto perseguitato dato che non sono un mostro.Anch’io sono padre di tre bambini ed ho una moglie alla quale voglio molto bene, come del resto amo gli altri bambini di altri colori perché amo l’Italia e gli Italiani. Sia io che mia moglie siamo ammalati; io sono ammalato di cuore ed ho subito 4 Baypas al cuore ed ho anche il diabete. Anche mia moglie soffre tanto il diabete e non possiamo vederci come tutte le famiglie normali insieme.lo vivo con mio figlio di 21 anni in una Comunità di nome Oasi e mia moglie assieme alle bambine vive in un’altra Comunità, all’Antella. Viviamo in due Comunità diverse, una maschile ed una femminile, e solo una volta alla settimana ci possiamo vedere un paio di ore con tutta la famiglia. Dopo queste due ore vanno via e mi si spezza il cuore.Siamo stati aiutati dalla Caritas, da Andrea Gori da Padre Dino dell’Oasi dal Dr Marco Verna dirigente del Comune di Firenze, da Lucia educatrice dell’Oasi e dalla dott.ssa Angelica Pea del «Centro Servizi». Se non c’erano loro si stava per la strada.Ho deciso di scrivere la mia storia e la mia povertà. Io pago di ingiustizia insieme a mia moglie e ai miei figli che sono nati qui a Firenze e riconosciuti all’Anagrafe di Firenze e non hanno nessun diritto. Questi bambini sono nati qui in Italia mentre invece non gli si riconosce nessun paese.Io chiedo l’autorità di lei Sindaco Renzi ed anche del Prefetto per poter regolarizzare questa famiglia perché ho capito che si può vivere con onestà e rispetto. Prima non ne avevo avuto la possibilità: purtroppo ho vissuto senza madre e padre. Vi pregherei come Sindaco di aiutare questa famiglia a riunirsi insieme.Quando arrivai nel vostro paese avevo 13 anni: ho vissuto nella brutalità e ne ho viste di tutti i colori e di tutte le sofferenze. Soprattutto la fame. Perciò vi prego signor Sindaco non mi fate soffrire questi bambini perché anche loro capiscono le sofferenze ed anche non fate soffrire me che come padre mi sento responsabile delle loro vite e della vita di mia moglie, perché veramente siamo poveri ma onesti.Prima non capivo che significava l’onestà. Adesso l’ho capito lavorando cosa significa l’onestà. Perché anche se ammalato ho sempre cercato di lavorare. Quando lavoro sono contento. Mi sento un uomo, perché chiedere sempre ci fa sentire umiliati e soli e non è bello per i bambini vedere un padre che cerca aiuto da tutti e nemmeno per mia moglie.Ora con le nuove leggi non mi fanno più lavorare come facevo prima, arrangiandomi un po’: giardinaggio, pulizie, imbiancatura, vendemmia, la raccolta delle olive insomma chi mi dava la possibilità di guadagnare qualche soldo. E quando vado a chiedere i soldi in giro mi dicono che devo lavorare. Io impazzisco di questa situazione perché è troppo troppo dolorosa.Vi prego così di aiutare questa famiglia perché siamo inseriti in questa società e amiamo questa società. Soprattutto Firenze e la Toscana: i miei bambini parlano il toscano e si sentono fiorentini e quando gli viene chiesto di che nazionalità sono dicono: Italiani. Non vogliono sentirsi Serbi. Se potete darci una risposta per integrarci e regolarizzarci sarebbe il regalo più bello. Davvero sarebbe il Natale.Non avrei mai creduto di sbagliare in vita mia perché ho visto e credo che si può vivere con onestà. Devo ringraziare Padre Dino dell’Oasi, Padre Antonio e Padre Orlando. Devo ringraziare anche la Caritas che ci ha permesso di stare vicino a loro altrimenti si stava in mezzo alla strada con tre bambini. Devo ringraziare il Dottor Marco Verna che tanto ci ha aiutati ed anche tutte le persone che non posso riportare perché sarebbe troppo lungo, fiorentine, toscane italiane e straniere che ci sono state vicino anche solo con qualche parola di conforto e di amicizia. Vi prego caro Sindaco ed anche la vostra Giunta di prendere una decisione. Vi ringrazio con tutto il cuore per sapere la vostra risposta.Zoran Puric – Firenze