Cultura & Società
La Lef ricomincia dal catalogo
«Io non pensavo assolutamente di imbarcarmi in questa avventura. Fu Vittorio racconta Pucci, presidente dell’associazione «Fioretta Mazzei» a scrivermi una lettera nel 2002. In quel momento ero in Svizzera ad assistere mia madre in punto di morte e non gli ho risposto subito. In seguito ci siamo incontrati e lui mi ha proposto di rilevare la casa editrice. Ci ho riflettuto sopra e quando ci siamo rivisti gli ho detto: Accetto, ma tu promettimi che rimarrai al comando fino all’ultimo. Quella sera morì». L’avventura di Giannozzo è cominciata in quel preciso momento, ma da dietro le quinte.
«Del resto, è importante che nel mondo cattolico ci sia una voce come la Lef, sempre libera, mai schierata con una parte politica e che è sempre servita da stimolo fra la fede e la pratica della vita nel mondo cattolico». Poi, a gennaio, è partita ufficialmente la nuova gestione, «ma a condizioni precise», sottolinea il nuovo titolare, che ha insistito perché la figlia di Vittorio Zani, Giovanna, non abbandonasse la Lef e continuasse a lavorare nella sede del sottosuolo di via Giambologna. «E con lei i fratelli Pietro ed Elisabetta, che collaborano volontariamente per le cose che sanno». Tutto, insomma, è rimasto perfettamente nella tradizione, come del resto le linee basi su cui è impostato il nuovo catalogo che sarà presentato nei prossimi giorni.
«Finora spiega Giannozzo Pucci ho semplicemente riordinato i volumi e le collane recuperandone anche alcune risalenti agli anni Trenta». Il catalogo ospita le collane della «Grazia», testi specificatamente di proposta cristiana, «illustrate» dall’«Annunciazione» del Beato Angelico spiegata da Giorgio La Pira, anch’egli, come il prete di Barbiana, da sempre «di casa» alla Lef. Seguono le collane delle «Opere di Misericordia», che raccolgono testi di «Morale», libri legati alla «Scuola», alla «Comunità e politica», all’«Economia», all’«Agricoltura» e alla «Salute». La terza collana è dedicata ai «Luoghi», con «I classici toscani», «Storie e stampe locali», «Passato/presente», «Biblioteca scelta di cultura toscana», «Gli scudi» e i «Mezzo scudo», i piccoli opuscoli alti e stretti che continuano a regalarci briciole di saggezza popolare.