Pisa

La giornata della colletta alimentare

di Tommaso Strambi

Di fronte a tante macerie e a tante opportunità non utilizzate possiamo far finta di nulla? Seguendo il cuore dell’uomo, che esprime la sua vera natura in gesti di gratuità pura, ci educhiamo ad una concezione della vita come un condividere senza limite e senza confine. La Colletta alimentare è un gesto di carità personale, semplice e concreto, possibile a tutti, che introduce questa mentalità nella singola persona e nel popolo». Un gesto di carità che, questo sabato (26 novembre), la fondazione Banco Alimentare, insieme ai volontari di numerose associazioni (dalla San Vincenzo de’ Paoli all’Agesci, dalla Caritas ai Centri per la vita), chiede a tutte le persone che si recheranno a fare la spesa nei supermercati e nei negozi di alimentari della nostra diocesi. Un gesto di condivisione che si rinnova da nove anni e che consente alle associazioni di ridistribuire generi alimentari a famiglie o soggetti in difficoltà. Nuovi e «vecchi» poveri che, secondo alcune recenti rilevazioni, raggiungono ormai il 12% della popolazione del nostro Paese. A coordinare la giornata della Colletta è il Banco Alimentare, di cui è responsabile nella nostra diocesi Alberto Mannini.Il vostro è anche un osservatorio particolare sull’universo delle «povertà». Qual è il quadro della nostra diocesi ?«Non esistono angolature particolari e privilegiate da cui risulta in maniera più evidente la povertà, e tanto meno le presunte diverse povertà; la povertà è segno di qualcuno che c’è, e che non sempre ha il coraggio di chiederti una mano. Dunque il problema più che altro è accorgersi della realtà e di chi ci sta davanti; d’altra parte molto spesso, senza andare troppo lontano, il nostro stesso vicino di casa riesce a stento a mantenere i suoi bambini. Comunque il Banco Alimentare non aiuta direttamente le persone bisognose, ma si mette a disposizione di tutte quelle realtà caritatevoli che ben conoscono il territorio e per questo motivo riescono ad essere capillari nell’aiuto agli indigenti in modo discreto. Il Banco si accorge che la povertà è aumentata per il fatto che crescono purtroppo gli enti che richiedono di convenzionarsi o che spesso, quelli già convenzionati, chiedono di poter aumentare la quantità di cibo da ritirare perché i poveri che si rivolgono a loro sono aumentati».L’attività del Banco Alimentare, però, non si esaurisce solo con la giornata della Colletta…«L’attività del Banco esiste e permane, grazie ad una trama di rapporti di amicizia che continua durante tutto l’anno. Basti pensare che il magazzino del Banco dislocato a Calenzano (FI) è portato avanti dall’aiuto volontario di oltre 50 pensionati, che tutti i giorni, organizzati in turni dal mattino al pomeriggio, distribuiscono i beni agli enti convenzionati».Qual è il sostegno che ricevete dalle istituzioni locali?«Le istituzioni locali, in primis comune e provincia di Pisa, si sono sempre mostrate sensibili a questa iniziativa del Banco, dando aiuti concreti, come contributi per le spese sostenute, spazi per la pubblicità e la sponsorizzazione, partecipando agli incontri di presentazione della Colletta. Infine, già dall’anno scorso sono coinvolti nelle operazioni di logistica anche le forze militari per la distribuzione di materiale usato nella giornata della colletta e il trasporto dei prodotti raccolti. La 46ª Brigata Aerea e il Capar (Centro Addestramento Paracadutisti) di Pisa partecipano entrambi con mezzi di trasporto, fornendo un fondamentale e preciso apporto per la movimentazione delle scatole dai punti vendita al magazzino temporaneo allestito per la giornata della colletta».