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La giornata del ringraziamento alla Pace di Foiano col Vescovo

Al termine del suo lavoro il buon Dio si concesse un giorno di riposo. Tutte le cose furono create con la sua Parola, vide che ogni cosa era riuscita bene e siccome «era cosa molto buona» volle fare festa. Ai sei giorni della creazione si aggiunge il sabato, il giorno del riposo. Non si potrebbe capire l’uno senza l’altro: la festa è in relazione al feriale, il riposo al lavoro, il giorno alla notte. La creazione trova il suo compimento nel giorno che i cristiani hanno chiamato domenica, il giorno del Signore. Sarebbe triste una domenica senza Dio, un giorno vuoto come ha ricordato Benedetto XVI. La domenica è il giorno dell’incontro, del tempo dedicato a Dio, alla famiglia, alla comunità. Prima ancora che sul piazzale la gente si incontra insieme in chiesa con il calore di una accoglienza di chi si sente atteso, amato da Dio, compreso in tutte le sue vicissitudini umane. È vuota una domenica senza Dio dedicata solo al weekend, alla corsa degli acquisti, alla fuga da un paese che dovrebbe farci sentire famiglia nel borgo in cui viviamo con i vicini di casa. Non si può ridurre ad una scampagnata ad un tempo che si dice libero, mentre t’imprigiona in mille tentacoli consumistici. È il giorno del ringraziamento, dell’eucaristia, del pane spezzato che si fa nutrimento del corpo e dello spirito. Tempo del riposo e segno profetico della pace e della serenità dopo i lungi giorni di lavoro in attesa del giorno senza tramonto.Nella seconda domenica di novembre si celebra da oltre 50 anni la Festa del Ringraziamento voluta dalla categoria dei coltivatori della terra e accolta dalla Chiesa italiana a livello nazionale. Una stagione in cui comincia il riposo della terra per risvegliarsi a primavera con i nuovi germogli. Il logo e il simbolo di questa festa sono rappresentati da un quadro del pittore francese ottocentesco intitolato l’Angelus. Esso rappresenta una coppia di contadini che interrompono il lavoro al suono della campana che annuncia l’Angelus. La scena riprende la chiesa di Chailly, ma il paesaggio è della sua nativa Normandia. Il quadro è conservato al museo d’Orsay a Parigi.Il messaggio per la Giornata del Ringraziamento è stato proposto dalla Conferenza episcopale italiana con un titolo che è un programma ed un invito per ogni uomo: Custodi di un territorio amato e servito. La festa del Ringraziamento, scrivono i vescovi, «invita ogni anno le comunità cristiane a rinnovare a colui che è il Signore del cielo e della terra sentimenti di vera gratitudine per la ricchezza dei doni del creato, ma anche a un sincero esame di coscienza. Tra questi pensieri milioni di persone, specialmente donne e bambini che mancano di acqua, di cibo, di un tetto». Per tutto questo, dice ancora il messaggio, «occorre il coraggio di promuovere stili di vita, modelli di produzione e consumo improntati al rispetto del creato e alle reali esigenze di progresso sostenibile, di riscoprire la sobrietà, che estirpi dal cuore dell’uomo la brama di possedere e restituisca il primato all’essere, che conduca l’uomo a usare della terra senza abusarne, che ci insegni a evitare il superfluo, che ci faccia scoprire che l’ambiente non è preda da saccheggiare, ma un giardino da custodire». Tutto questo sarà ricordato, nella Festa del Ringraziamento a livello provinciale che si terrà nella chiesa di Santa Cecilia alla Pace di Foiano, domenica 18 novembre, alle ore 11, con la presenza del Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, e di tutte le autorità cittadine.di don Virgilio Annetti consigliere della Coldiretti di Arezzo