Vita Chiesa
La gioia della famiglia annunciata ai conviventi. Convegno regionale a Loppiano
L’esortazione di Papa Francesco «Amoris laetitia» invita a vedere nella convivenza «un’occasione da accompagnare nello sviluppo verso il matrimonio». Ma le comunità cristiane oggi sanno accogliere le tantissime coppie di giovani che decidono di convivere? Sanno ridestare la nostalgia del sacramento in chi, attualmente, non ne avverte l’esigenza?
Il convegno. Si intitola «La forza dell’amore: l’Amoris laetitia annunciata ai conviventi» il convegno regionale di pastorale familiare che si svolgerà sabato 28 gennaio a Loppiano, nella cittadella del Movimento dei Focolari vicino a Incisa Valdarno. La giornata è rivolta a sposi, sacerdoti, religiosi e religiose e a tutti coloro che accompagnano le famiglie. Ci saranno i saluti di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale familiare della Cei, e di Giulio e Angela Borgia, delegati della Conferenza episcopale toscana; quindi la relazione di mons. Basilio Petrà. Nel pomeriggio i laboratori, introdotti da Franco Vaccari, presidente di Rondine. Alle 18 le conclusioni del vescovo di Fiesole Mario Meini. Animazione per bambini e ragazzi.
Sulle tematiche del convegno pubblichiamo una presentazione degli incaricati regionali di pastorale familiare.
Siamo giunti alla sesta edizione del Convegno annuale della Commissione toscana di pastorale della famiglia che si terrà a Loppiano il 28 gennaio prossimo dalle 9.30 alle 18.30, sul tema: «La “forza dell’amore” (AL119): l’Amoris Laetitia annunciata ai conviventi».
A questo Convegno negli ultimi anni hanno partecipato oltre 200 operatori della pastorale familiare delle diocesi toscane, insieme ad ai loro figli (che hanno uno specifico percorso di animazione) alcune religiose e molti sacerdoti oltre a esponenti di vari movimenti ed associazioni. È un bellissimo momento di comunione e di formazione per ogni fedele.
È importante infatti «prepararsi» per affrontare con serenità le questioni dell’oggi, così delicate nell’ambito familiare.
Saranno presenti mons. Mario Meini Vescovo di Fiesole e don Paolo Gentili direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale familiare della CEI.
Il tema di quest’anno, dedicato alla convivenza, è frutto di una scelta fatta dalla Commissione di pastorale familiare alla luce del cammino sinodale di questi due anni e dell’Esortazione del Santo Padre, Amoris laetitia.
Scrive il Papa, al numero 293: «I Padri hanno anche considerato la situazione particolare di un matrimonio solo civile o, fatte salve le differenze, persino di una semplice convivenza in cui, quando l’unione raggiunge una notevole stabilità attraverso un vincolo pubblico, è connotata da affetto profondo, da responsabilità nei confronti della prole, da capacità di superare le prove, può essere vista come un’occasione da accompagnare nello sviluppo verso il sacramento del matrimonio».
La parola chiave è «accompagnamento»: si tratta di una conversione intellettuale e pastorale nell’orizzonte di una «Chiesa in uscita» (Evangelii Gaudium, 24), una Chiesa più radicata nel Vangelo e capace di accogliere le tantissime coppie di giovani che oggi decidono di convivere; una Chiesa che sa ridestare la nostalgia del sacramento in chi, attualmente, non ne avverte l’esigenza.
A questo proposito don Basilio Petrà, docente di Teologia morale, farà il suo intervento su: «La gradualità nella pastorale: “accompagnare i conviventi nello sviluppo verso il sacramento del matrimonio” (cfr. AL 293).
L’impressione è che al momento la comunità cristiana non sia in grado di intercettare i suoi figli più giovani dopo la cresima, di fatto per molti sacramento del «congedo» dalla vita cristiana. Alcuni poi tornano in parrocchia, oramai trentacinquenni, per chiedere, spesso dopo un lungo tempo di convivenza, il matrimonio. È pur vero che in molti casi «sposarsi è percepito come un lusso» (Amoris laetitia, 294) e si giunge alla decisione di andare a convivere, quasi per caso e ritenendola una specie di «prova» della vita matrimoniale. È giusta e fondata questa percezione?
Come rispondere ad un figlio che annuncia la decisione di andare a convivere? La Chiesa, con l’apporto delle scienze umane, è oggi capace di accompagnare realmente nella vocazione all’amore i suoi figli?
A questo proposito Franco Vaccari psicoterapeuta, presidente di «Rondine Cittadella della Pace» ci darà il suo contributo nel suo intervento: «Il contributo delle scienze umane alla pastorale di accompagnamento dei fidanzati e dei conviventi».
Al termine della relazione i partecipanti si divideranno in gruppi di riflessione e potranno confrontare le proprie riflessioni in base alle diverse professionalità ed esperienze pastorali.
Negli anni abbiamo visto che questo momento della giornata è molto fruttuoso anche perché dà modo a tutti di presentare le iniziative che le diocesi toscane offrono per le diverse tappe della vita familiare.
«Lo sguardo di Cristo, la cui luce rischiara ogni uomo (cfr Gv 1,9; Gaudium et spes, 22) ispira la cura pastorale della Chiesa verso i fedeli che semplicemente convivono» (Amoris laetitia 78).
Qualcuno si chiede allora, quale sarebbe l’atteggiamento del Gesù che incontriamo nei vangeli riguardo a chi convive? Siamo capaci di scegliere «la cosiddetta “legge della gradualità”, nella consapevolezza che l’essere umano “conosce, ama e realizza il bene morale secondo tappe di crescita” (FC34)» (Amoris laetitia 295)?
«È quello che ha fatto Gesù con la samaritana (cfr Gv 4,1-26): rivolse una parola al suo desiderio di amore vero, per liberarla da tutto ciò che oscurava la sua vita e guidarla alla gioia piena del Vangelo» (Amoris laetitia 294).
Approfittiamo per estendere l’invito al Convegno a chiunque si senta interessato. La giornata vuole anche essere di stimolo a quanti, conviventi, abbiano desiderio di approfondire la bellezza del matrimonio cristiano.