Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La Fortezza di Sansepolcro piace all’Italia.

Gli italiani che hanno a cuore i tesori del Bel Paese sono ben mezzo milione. Lo dicono i risultati della quinta edizione del censimento «I luoghi del cuore» promosso dal Fondo Ambiente Italiano. Mezzo milione di persone unite nel nome di un’Italia da tutelare e da tramandare alle generazioni future e tra queste ben 5.591 hanno segnalato la Fortezza medicea di Sansepolcro, uno dei simboli della città biturgense, che ormai da anni versa in condizioni disastrose e la cui fruibilità è negata ai visitatori nella sua pienezza.La struttura ha conquistato il ventesimo posto tra i beni da salvare in Italia e il terzo posto in Toscana, dopo la chiesa di Santa Caterina di Lucca e la stazione radiotelegrafica Marconi di Coltano di Pisa, mentre al primo posto in Italia si trovano, con 34.118 segnalazioni, gli eremi dell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano a Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia.Un risultato che dimostra una sensibilità diffusa nei confronti dei beni artistici del nostro Paese che non dovrebbe rimanere senza seguito. Intanto mentre in ogni angolo della Penisola si festeggiano i 150 anni dell’unità dell’Italia all’insegna della valorizzazione del nostro patrimonio culturale la campagna del Fai ha chiesto agli italiani di segnalare attraverso le «cartoline di Garibaldi», per posta e via Internet, un edificio, un monumento, un bene ambientale che vive nel loro cuore nonostante il degrado e l’abbandono in cui si trova, come nel caso della Fortezza di Sansepolcro.Progettata da Giuliano da Sangallo come rifacimento di una precedente costruzione risalente al 1318, fu completata nel 1561 da Alberto Alberti. Un grandioso esempio di architettura militare dei primi del Cinquecento con la sua poderosa forma quadrilatera irregolare e con i suoi quattro puntoni angolari. Nell’Ottocento fu trasformata in azienda agricola e oggi è di proprietà privata. Nel 2009 il Comune ha fatto un’offerta di acquisto alla proprietà, ma non è ancora stato raggiunto alcun accordo, nonostante il crollo di una parte del tetto un anno fa abbia riportato all’attenzione l’urgenza di un intervento. Di recente sono ripresi i contatti, la questione rimane aperta.Elena Girolimoni