Pisa

LA FESTA DI SAN RANIERI

di Andrea BernardiniÈ il santo patrono principale della città e della diocesi. E uno dei primi laici nella storia della Chiesa a salire agli onori degli altari. La storia di Ranieri degli Scacceri (che meglio troverete raccontata a pagina III di «Vita Nova»), pisano, nato nel 115 da papà Gandolfo, mercante e mamma Mingarda, nobildonna, è simile per certi versi a quella che vivrà qualche decennio più tardi San Francesco d’Assisi: una giovinezza spensierata, fino alla conversione e al viaggio in Terra Santa, dove rimase fino al 1156 e si diffuse la sua fama di santità. Tornato in Toscana, fu accolto con grande onore dai concittadini. Trascorse gli ultimi anni nel monastero di San Vito, senza prendere i voti, ma continuando a vivere come penitente laico. Morì il 17 giugno 1160. Il suo corpo, sepolto in Duomo, fu subito oggetto di venerazione.Il comune capoluogo dedica solenni festeggiamenti al suo santo patrono: con la suggestiva luminaria (la sera della vigilia della festa patronale), la festa in centro storico, una regata remiera sulle acque dell’Arno (cfr servizio a pagina II). Insomma, molte occasioni per ritrovarsi , non solo con gli altri, ma anche con sé stessi e con Dio, partecipando in Cattedrale alle celebrazioni che precedono la festa patronale: sabato 14 e lunedì 16 alle ore 9.30, domenica 15 giugno alle ore 8, 9.30, 11, 12 e 18. Infine martedì 17 giugno, Messe alle ore 8, 9.30, 11 e 17. La principale – la Messa pontificale – sarà alle ore 11 e intorno all’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, alla sua prima celebrazione di San Ranieri da vescovo della nostra diocesi, concelebreranno l’eucarestia, come tradizione, quei preti che quest’anno festeggiano i 60, i 50 ed i 25 anni dalla loro ordinazione. L’elenco dei «festeggiati» è lungo. Inizia con quanti sono preti da sessant’anni, ordinati dall’arcivescovo Ugo Camozzo:Moreno Bargagna, una lunghissima esperienza pastorale a Cardoso, Volegno, Sommocolonia, Uliveto Terme, Marciana di Cascina, fino alla parrocchia di Santa Lucia, alla cappellania dell’ospedale di Cisanello e, ora, al servizio come canonico nella Cattedrale; una storia, questa, «raccolta» in un libro ricco di testimonianze e di fotografie che monsignor Bargagna ha voluto stampare per questa occasione; e poi Dilvo Martelli, da 51 parroco a Luciana, dove arrivò dopo aver prestato servizio a Stazzema e, soprattutto, a Molina di Stazzema; infine il fiumano Oscar Perich, infaticabile direttore della Scuola di formazione teologica a Pietrasanta, dal 1971 parroco a Strettoia, e prima di allora in servizio nelle comunità di San Benedetto a settimo, della propositura di Pontedera, a Cascina, Vicopisano e Cardoso.Quattro, invece, i sacerdoti ordinati cinquant’anni fa, anche se tutti in luoghi e date diverse: il fiumano Clemente Crisman, cappellano della Misericordia di Pisa, fu ordinato da Ugo Camozzo in Duomo il 22 giugno del 1958; in cinquant’anni, ha servito ben nove parrocchie: Querceta, Barga, Sacro Cuore e Immacolata ai Passi, San Michele degli Scalzi e San Marco alle Cappelle a Pisa, Colignola e Forte dei Marmi, fino alla comunità dei malati (e degli operatori sanitari) dell’ospedale «Santa Chiara» di Pisa; l’altro fiumano, il teologo don Severino Dianich, fu ordinato qualche mese prima, il 13 aprile, ma a Pietrasanta, dove l’arcivescovo Camozzo era in visita pastorale. Dianich ha insegnato teologia un po’ ovunque: alla Gregoriana a Roma, alla Facoltà di teologia a Palermo, all’Istituto dei saveriani a Parma e, più recentemente, alla Facoltà teologica di Firenze. E, insieme, ha prestato servizio nelle comunità di Santo Stefano, di Caprona (dove è stato parroco dal 1966 al 1992), in quella dell’istituto «Toniolo»; dal 1992 è vicario episcopale per la pastorale della cultura, dal 2000 anche padre spirituale del Seminario. Dello stesso anno (ma ordinato il 26 gennaio e a Vecchiano) monsignor Enzo Lucchesini, per tanti anni parroco a Pontedera: prima nella parrocchia di San Giuseppe, dal 1969 al 1985 e poi in quella del Duomo, dal 1985 al 2003. Arcidiacono del capitolo della Cattedrale e vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico diocesano, è anche vicario episcopale per la vita consacrata. Da giovane prete ha prestato servizio a San Frediano a settimo, a Pietrasanta e a Pontestazzemese.Sono presbiteri da cinquant’anni, don Pietro Egidio Tridico, ordinato a Roma, in diocesi di Pisa dal 1993 e da allora parroco dell’Immacolata ai Passi; padre Stefano Capri dei padri cappuccini: i suoi compagni di studi sono partiti in missione e qui sono rimasti, chi nel Golfo Persico, chi in Tanzania, lui è rimasto invece in missione… nel convento di San Giusto, occupandosi sempre di ragazzi, di giovani e del terz’ordine francescano; e padre Idilio Ornati degli Oblati di Maria Vergine, ordinato a Roma, che in cinquant’anni ha prestato servizio nelle parrocchie di Teramo, Torino, Roma, Pantelleria ed ora a Pisa ai Santi Iacopo e Filippo, ha insegnato per trent’anni religione ed è stato assistente regionale degli scout Agesci nel Lazio. Nove, infine, i sacerdoti ordinati 25 anni fa da monsignor Benvenuto Matteucci e che saranno festeggiati in occasione della festa di San Ranieri: monsignor Simone Giusti (cfr box), vescovo di Livorno, invitato alla celebrazione insieme agli altri vescovi di origine pisana; don Andrea Antonelli, parroco di Putignano, Sant’Ermete e Coltano; don Ettore Baroni, già parroco alla Sacra Famiglia e dal 2001 pievano di Bientina; ; don Luca Casarosa, in servizio nella nostra diocesi dal 1986, e, in particolare, dal 1994, all’ospedale di Cisanello; il teologo don Maurizio Gronchi, già parroco a Santo Stefano a Macerata e a Ripoli ed oggi docente alla Pontificia Università Urbaniana; don Hermes Luppi, parroco di La Cappella, Azzano, Basati e Giustaniana, piccole frazioni di montagna nel comune di Seravezza; don Giuseppe Napolitano , da dieci anni parroco di Querceta, dove arrivò dopo aver servito le comunità di Forte dei Marmi e di Loppia; don Paolo Paoletti , dal 2003 parroco della propositura di Cascina e, prima di allora, vicario parrocchiale a Santo Stefano extra moenia e parroco di Collesalvetti. Infine padre Nicola Gregorio degli Oblati di Maria, ora superiore del pensionato universitario «Lanteri» a Pisa, e, negli anni precedenti, in servizio prima a Roma e poi a Teramo.Le celebrazioni per la festa patronale si chiuderanno nel pomeriggio con i vespri pontificali (ore 18,30, Cattedrale). Tra i festeggiati anche il vescovo Simone Giusti Torna nella terra che l’ha generato, nei giorni della festa patronale di San Ranieri, monsignor Simone Giusti, prete da venticinque anni, vescovo di Livorno. Monsignor Giusti sarà sabato 14 giugno a Cascine di Buti – dov’è nato e cresciuto e dove è stato parroco per dodici anni – per guidare una processione per le vie del paese in onore del patrono di quella comunità Santo Stefano diacono e martire. Martedì 17 giugno, al mattino, invece, parteciperà, insieme all’arcivescovo Benotto, agli altri vescovi di origine pisana ed agli altri preti che festeggiano i 60, i 50 ed i 25 anni di ordinazione, alla Messa pontificale di San Ranieri. Ed alla sera tornerà a Cascine per presiedere la Messa dedicata ai defunti della parrocchia.Sacerdote dal 5 novembre 1983, monsignor Simone Giusti è stato direttore del pensionato universitario Giuseppe Toniolo (1985/87), prima di vivere, a Roma, l’esperienza di assistente nazionale dell’Acr. Per poi far ritorno a Cascine di Buti (nel 1995) come parroco e di occuparsi, in diocesi, del Centro pastorale per l’evangelizzazione e la catechesi.Il 18 ottobre del 2007 Benedetto XVI lo ha nominato vescovo della diocesi di Livorno.