Livorno

La fede senza le opere è morta

“Dobbiamo adoprarci concretamente anche in questo che è l’anno della fede perchè la fede senza opere è morta”. E l’idea su come farlo, Monsignor Giusti già ce l’ha.

La presenta insieme a Suor Raffaella Spiezio, presidente della Fondazione Caritas, durante lo scambio di auguri con le autorità cittadine lo scorso 20 dicembre in vescovado: una nuova struttura in Via Donnini gestita dalla Caritas.

“Sarà- spiega suor Raffaella – una struttura polifunzionale. Al piano terra ospiterà un consultorio familiare per e tra famiglie, di sostegno per padri e madri soli con figli. Una zona sarà adibita a centro diurno con laboratori di cucina, arte, musica per ri-motivare le persone in difficoltà lavorative che ci affluiranno, e far sì che la scuola di mestieri, alla cui realizzazione ha collaborato il Lions Club Livorno Host, SVS e Misericordia, col recupero di mestieri che stiamo perdendo come l’elettricista, il riparatore di biciclette, il calzolaio, possa essere l’avvio a un lavoro”. Al primo piano sarà invece adibito un dormitorio per persone senza fissa dimora e padri separati con figli. Per i tempi di realizzazione, partirà in questi giorni l’apertura delle offerte per le ditte edili, che andrà avanti fino alla fine di gennaio per poter partire con i lavori agli inizi di febbraio e terminare entro l’anno. Il tutto, circa un milione di Euro, cofinanziato al 50% dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno. È proprio il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmi, l’ Avv. Luciano Barsotti,  che parla di un’altra bella iniziativa che si spera possa partire nel nuovo anno in collaborazione con la Diocesi. Si tratta del “microcredito”, prestiti di centinaia di Euro in favore di famiglie che difficilmente riescono ad avvicinarsi al sistema bancario tradizionale e che possano permettere loro di “respirare”.

L’altra bella notizia è il bilancio del primo anno di attività della casa di accoglienza Villa Benedetta sulla via per il Castellaccio, inaugurata proprio in occasione dello scambio di auguri 2011. Oggi in quella casa sono accolte due ragazze madri con un bambino piccolo, una donna vittima di violenza e a breve un’altra mamma col suo bambino, che quotidianamente vengono seguite dalle suore e dai volontari anche nel loro reinserimento lavorativo e nello studio.

Una piccola “tirata d’orecchi” il Vescovo la fa invece all’amministrazione cittadina: “Bisogna rivedere la spesa sociale per dare più attenzione ai poveri e lavorare con coerenza e solidarietà per fare diventare ricca la nostra città”.

Se si ha, continua, si può dividere con chi ha meno, ma per dividere occorre fare e creare una cultura del lavoro.  “I recenti restauri alla chiesa della Madonna, quelli in partenza a San Ferdinando e quelli in programma alla chiesa Santa Maria del Soccorso per ridare i colori di inizi ’800, vogliono <fare bella Livorno perchè serve anche una rinascita culturale che metta al centro l’uomo e non l’impresa>.

Dopo la fine della campagna elettorale, il suo intento è di organizzare una serie di incontri su “La Livorno che vogliamo”.”Serve un progetto per i prossimi cinque anni-afferma- perchè una cosa è certa: così non si va avanti”.

Prima dei saluti, il vescovo Simone conferma che entro la primavera la Madonna dei Popoli, arrivata alla fase finale con i suoi circa 8 metri di altezza, sarà posizionata alla banchina 76 e parla di un nuovo accordo con una banca toscana per ampliare gli spazi dell’OAMI (Opera Assistenza Malati Impediti) di Borgo San Iacopo in una struttura di via La Pira dove sarà possibile anche l’ippoterapia.

L’augurio finale è che i saluti di Natale 2013 possano essere fatti in Via Donnini, nella ormai conclusa nuova struttura.