Toscana
«La fede ci ha aiutate»
«Ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto paura di morire. In altri momenti ridevamo tra di noi. Ma abbiamo avuto tantissima fede e la forza interiore che ci ha sostenuto anche perché potevamo sostenerci solo da sole». Simona Torretta individua nella fede la forza che, nonostante tutto, le ha fatte rimanere serene e fiduciose durante i 21 giorni passati nelle mani dei sequestratori. Uomini «religiosi che ci hanno insegnato i principi dell’Islam e alla fine si sono anche scusati e ci hanno chiesto perdono», aggiunge la volontaria, che spiega: «Hanno compreso il nostro lavoro e da quel momento il rapporto è migliorato. Gente che ci ha trattato con molto rispetto e con molta dignità». Simona Torretta ha detto di non averli visti in faccia e di essere sempre stata insieme a Simona Pari, mentre gli altri due iracheni erano tenuti in un altro luogo. Sono rimaste sempre bendate e con i sequestratori parlavano in inglese; non sanno però dire se nel tempo siano cambiati i loro carcerieri, che comunque non hanno mai esercitato verso di loro forme di violenza. «Non sapevano nulla di quello che succedeva all’esterno hanno detto – avevamo poche notizie. Sappiamo della solidarietà del popolo iracheno nei nostri confronti»