Si tratta di una sperimentazione inedita, in cui il protocollo riabilitativo comprende l’impegno quotidiano del lavoro agricolo, la gestione pratica della fattoria, la cura della propria camera e quella della cucina: l’obiettivo è che i disabili possano «sentirsi a casa». In questo modo le persone, seguite da un team multidisciplinare, potranno intraprendere un nuovo cammino di riabilitazione: lavoro agricolo e momenti di svago si alterneranno in un ambiente protetto, l’attività terapeutica si intreccerà ai tempi del vivere e l’esperienza verrà quotidianamente condivisa. Il tutto nel contesto di un podere antico ristrutturato seguendo tutti i canoni necessari alla sua utenza e circondato da ettari di terreno.Una iniziativa che vede una felice collaborazione tra enti pubblici e terzo settore: il progetto è stato infatti messo a punto – e sarà gestito – d’intesa con Regione Toscana e Azienda Sanitaria Toscana Centro.Le persone disabili ospitate – 10 quelli che la abiteranno, 15 quelli che la frequenteranno in regime semiresidenziale – parteciperanno a una serie di laboratori che spaziano dal giardinaggio, alla cucina adattata, alla raccolta differenziata fino alla realizzazione di una newsletter per imparare a raccontarsi usando il computer.UNA VERA FATTORIANon sarà una fattoria per modo di dire: le persone disabili coinvolte saranno protagoniste nel lavoro agricolo e la vita all’aria aperta e gli impegni di gestione pratica saranno tra i cardini del percorso riabilitativo degli ospiti della farm. Le persone ospitate sono seguite da un team multidisciplinare, costituito da educatori, oss e un infermiere e supervisionato dai medici della Fondazione Oda. Il piano riabilitativo è messo a punto, per ciascun ospite, in stretta collaborazione con gli esperti dell’Unità valutazione handicap dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro.LA GIORNATA TIPOL’agenda settimanale degli ospiti è ben scandita. Parteciperanno, tra gli altri, a un laboratorio di attività agricola per imparare a prendersi cura direttamente della terra (coltivando anche ortaggi) e a uno di giardinaggio. A questi si aggiunge un progetto di «cucina adattata» che condurrà i ragazzi ad apprendere non solo le tecniche della preparazione degli alimenti, ma anche il vocabolario che ha a che fare con esse. Un altro laboratorio è dedicato alla personalizzazione delle camere, per promuovere l’autonomia degli abitanti della Farm attraverso la cura e la decorazione dei loro ambienti riservati con pitture etc. Un particolare progetto è poi centrato sulla cura della raccolta differenziata, per imparare a separare correttamente i materiali di scarto del centro e portarli poi tutti ai cassonetti del paese. Non finisce qua: ci sarà anche un laboratorio per la realizzazione di una newsletter, un giornalino elettronico la cui redazione servirà agli ospiti per raccontarsi e rielaborare così il loro vissuto, oltre ad apprendere nozioni di base dell’uso del pc.NUOVO MODELLO RIABILITATIVOQuesta serie di attività fortemente pratiche farà in modo che le persone ospitate possano intraprendere un nuovo cammino di riabilitazione. Lavoro agricolo e momenti di svago si alterneranno in un ambiente protetto, l’attività terapeutica si intreccerà ai tempi del vivere e l’esperienza verrà quotidianamente condivisa. In questo modo si creerà un nuovo spazio relazionale e comunicativo, favorito dalla collocazione felice nel contesto rurale di Reggello che apre la strada all’integrazione con la comunità locale.Il progetto risponde agli obiettivi prioritari del welfare toscano, attento a una presa in carico globale del paziente con disabilità e si colloca in un panorama che tende da tempo a valorizzare l’integrazione pubblico/privato per tentare nuove strade di servizio per le persone svantaggiate. «Si tratta di una bella struttura, in grado di arricchire l’offerta sulla disabilità con la garanzia della Fondazione ODA, una realtà che da sempre interviene nel settore con esperienza e capacità – ha commentato l’assessore regionale per il Diritto alla Salute, Stefania Saccardi – La fattoria di Reggello propone un modello di intervento innovativo che bene si inserisce nel lavoro portato avanti dalla Regione Toscana, un impegno che persegue un approccio attivo nei confronti delle persone con disabilità».«L’apertura di questa nuova struttura rappresenta un grande risultato per Reggello e per il Valdarno – ha spiegato il sindaco di Reggello, Cristiano Benucci – Si tratta di un’idea trasformata in realtà in tempi brevissimi, frutto dell’impegno e della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti».«Il nostro consistente e duraturo sostegno all’attività della Fondazione Oda – dichiara il Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – si colloca nel percorso di attenzione al Welfare di Comunità che si sviluppa in molteplici settori. Uno di questi è rappresentato dal variegato mondo della disabilità che vede nell’ Oda una istituzione assistenziale altamente qualificata. È il motivo per cui, in questi anni, abbiamo sostenuto convintamente, assieme alle Istituzioni del territorio, la messa a norma e gli interventi di ristrutturazione e di ampliamento delle altre strutture Oda che sono fondamentali per la cura dei disabili psichici gravi e gravissimi e che possono venire in appoggio delle famiglie che vengono così sollevate da un carico di lavoro che in moltissimi casi è davvero insostenibile».STORIA DI GENEROSITàL’apertura della Farm si deve anche a un intreccio di atti generosi. Come quello di Maria Antonietta Salvucci, proprietaria del podere che ospita la Farm, che lo ha messo a disposizione dell’Oda, attraverso la Fondazione dedicata alla memoria dei suoi genitori, Ilda e Ludovico Salvucci. Un altro benefattore, Don Silvano Puccini, ha aggiunto un altro importante tassello per dare le ali a questo progetto: la Fondazione Oda ha destinato l’eredità da lui ricevuta proprio alla realizzazione della Farm. A ricordarlo adesso ci sono una targa e l’intitolazione di un ambiente nell’edificio principale del podere. Decisivo infine il contributo della Fondazione CR Firenze, che con il suo co-finanziamento ha permesso la ristrutturazione e l’allestimento degli ambienti nel rispetto dei requisiti normativi e delle esigenze degli ospiti.LA FONDAZIONE ODACon la Farm di Reggello, la Fondazione Oda inaugura la quarta struttura sotto la sua gestione e accresce la rete di servizi che offre in risposta ai bisogni di salute delle persone disabili (Villa San Luigi a Castello, la Rsd di Diacceto e adesso la Farm) e degli anziani (Istituto San Salvatore, nel quartiere di San Frediano, a Firenze) del territorio fiorentino.