Lettere in redazione
La famiglia ha bisogno di fatti concreti
Non direi proprio che il manifesto «Più famiglia» col quale si invita a partecipare alla Manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 12 maggio sia «lacunoso e fuorviante». Non è infatti sarà bene sottolinearlo un manifesto politico-programmatico, che indica con quali atti concreti il Governo debba intervenire a sostegno della famiglia. Si vuole indicare piuttosto lo spirito che sottende e motiva l’incontro di Roma: «dire un grande sì alla famiglia» come valore in sé, perché essa in Italia, nonostante le difficoltà che incontra, come in tutto l’Occidente, «è un bene umano dal quale dipendono l’identità e il futuro delle persone e delle comunità».
Solo da queste convinzioni, diffuse anche se non sempre riescono ad aver peso nelle scelte politiche, potranno scaturire politiche sociali audaci e impegnative, quelle che lei caro Guivizzani e i tanti che come lei andranno a Roma giustamente invocano.
Questo è lo spirito e il fine con cui l’incontro a Roma del 12 maggio è stato pensato e voluto da quasi tutte le associazioni dei laici. Altri scopi non ci sono. Per questo dovrà essere e qui son d’accordo con lei una manifestazione serena e festosa, senza bandiere di partito, senza strumentalizzazioni politiche e soprattutto senza nessun slogan che offenda o ferisca: lo diciamo con convinzione, anche in un tempo in cui come cattolici, ma anche come cittadini, siamo addolorati e preoccupati per le tante scritte offensive nei confronti del Papa e del Presidente della Cei, mons. Bagnasco.