Vita Chiesa
La diretta sull’ingresso a Firenze di mons. Betori
IL SALUTO DEL CARD. ANTONELLI. “Ho fiducia che questa Chiesa passi in buone mani”. Così il Cardinale Antonelli ha salutato (Il testo integrale del saluto del card. Antonelli), all’inizio della Messa, il suo successore, il vescovo eletto di Firenze Giuseppe Betori. “La Chiesa e il popolo di Firenze ha detto Antonelli non hanno solo uno straordinario patrimonio di storia da custodire, ma energie vitali”. Il Cardinale Antonelli ha ricordato la sua amicizia con monsignor Betori: “Siamo amici da molti anni, e ho avuto modo di conoscere le tue qualità: assidua operosità, premura verso gli altri,. Carettere mite e fermo, molteplicità di esperienze”. Antonelli si è poi rivolto ai fedeli della Chiesa fiorentina: “Continuerò a seguire la vita di questa Chiesa ha affermato con il cuore pieno di gratitudine”.
L’INGRESSO IN CATTEDRALE. Alle16,25, acccolto dal suono delle chiarine e da un lungo applauso l’arcivescovo Giuseppe Betori ha fatto il suo ingresso in cattedrale per la Messa di insediamento. Alle 16,42, dopo la lettura della Bolla pontificia, l’annuncio da parte del card. Antonelli che monsignor Giuseppe Betori è il nuovo arcivescovo di Firenze. La lettura della Bolla è stata preceduta da un breve saluto del suo predecessore card. Ennio Antonelli.
SS. ANNUNZIATA: QUI SI DIVENTA FIORENTINI. “In questo momento io mi sono fatto fiorentino ai piedi della Vergine Annunziata: non potevo entrare in Duomo se non da fiorentino e si diventa fiorentini ai piedi della Vergine”. Lo ha detto il nuovo arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori uscendo dalla basilica della Santissima Annunziata, dove ha pregato davanti all’immagine della Vergine che, come ha detto, è “stata dipinta da mani di uomo, ma nella tradizione ha avuto bisogno di una mano celeste per essere completata”. Betori, insieme ai fedeli stipati nella basilica, ha pregato con le parole del canto XXXIII del Paradiso di Dante. “Entro in Duomo camminando – ha poi aggiunto Betori, riferendosi alla passeggiata festosa per raggiungere il Duomo -. La Chiesa è un cammino, come viene definita dai primi cristiani negli atti degli apostoli, e questa dinamicità, che sta alle origini stesse della Chiesa, vorrei che fosse comunicata a tutta la comunità quest’oggi e negli anni che vivremo insieme”. Fuori dalla basilica, tanti esponenti dell’Azione cattolica di Firenze, che oggi aveva in programma la tradizionale ‘Festa del Ciao’ poi ‘dirottata’ nell’accoglienza al vescovo.
IL PARROCO DI SAN MICHELINO: SUONEREMO LE CAMPANE. «Sono felice che il nuovo arcivescovo Betori percorra a piedi via dei Servi. Ritengo che sia un importante contatto con la realtà territoriale del centro di Firenze, realtà sicuramente sui generis ma altrettanto genuina». Don Ernesto Lettieri, vicario foraneo di San Giovanni e parroco della chiesa di San Michelino in Visdomini in via dei Servi, commenta così il tragitto che porterà Betori dall’Annunziata al Duomo «facendogli assaporare la realtà del centro cittadino». La chiesa di San Michelino in Visdomini sarà aperta questo pomeriggio per l’occasione, suoneranno le campane e dice don Ernesto accoglieremo l’arcivescovo Betori nella piazzetta e lo seguiremo fino al Duomo dove anch’io prenderò parte alla concelebrazione».
E ANCHE VIA DE’ SERVI SI ACCORGE DELL’ARRIVO. «Oggi ci deve essere qualcosa di importante perché hanno tolto i cassonetti e non ci sono sbandati a giro». Una bella sorpresa per i gestori dei bar di via dei Servi a Firenze (gli unici esercizi della zona aperti la domenica), abituati a convivere con la presenza di punk e altri habitués della via che collega piazza Santissima Annunziata a piazza del Duomo spesso citate come esempio del degrado della città. Nessuno fino a stamattina sapeva dell’ingresso del nuovo arcivescovo Giuseppe Betori, poi un po’ alla volta si è sparsa la voce: «Stamattina, quando sono arrivato al bar, ho visto la piazza pulita, in ordine e senza cassonetti – racconta Simone Ugolini, proprietario del bar-hotel «Le due fontane» all’angolo fra via dei Servi e piazza Santissima Annunziata , poi alcuni signori entrati per un caffé mi hanno raccontato che venivano da Foligno per l’occasione. Così ho saputo di quello che sarebbe successo e della processione dell’arcivescovo dall’Annunziata al Duomo. Anche da Robiglio come dice Marco, responsabile del noto bar di via dei Servi, «non sapevamo nulla finché non abbiamo visto i vigili e abbiamo chiesto informazioni. In ogni caso mi fa piacere che il nuovo arcivescovo passi anche per la nostra via». E Alessandra, del Museo Leonardo da Vinci conferma: «No, non sapevo niente del nuovo arcivescovo ma capisco allora perché non ci sono i cassonetti». Anche all’«Ok bar» di via dei Servi nessuna notizia era «trapelata» fino al nostro arrivo, coinciso con quello due vigili intenti a far funzionare al meglio le cose, anche con le multe se necessario.
L’ARCIVESCOVO BETORI SARÀ ACCOLTO DAI GIOVANI. Al suo arrivo al santuario mariano della Santissima Annunziata a Firenze, l’arcivescovo Giuseppe Betori troverà ad attenderlo un cordone di giovani che lo accompagneranno, attraverso il Chiostrino dei voti, all’interno della Basilica passando dal portone principale. Il coro, formato da cantori del Santuario e da un gruppo di giovani, intonerà un canto dedicato alla Madonna. Dopo essersi inginocchiato, aver sostato in silenzio davanti all’immagine della Vergine Annunziata (come fece anche Giovanni Paolo II nella sua visita del 19 ottobre 1986), l’arcivescovo Betori riceverà il saluto del priore dell’Annunziata, padre Benedetto Maria Biagioli, e di padre Sergio Ziliani, priore del convento San Filippo Benizzi a Todi, che parlerà a nome del padre Provinciale. Quindi Betori reciterà insieme al popolo dei fedeli la celebre Preghiera alla Vergine di Dante Alighieri (canto XXXIII del Paradiso). Infine il coro intonerà il canto finale.
L’ARCIVESCO BETORI STA PER ARRIVARE ALLA SANTISSIMA ANNUNZIATA. Dopo gli impegni della mattina, l’arcivescovo Giuseppe Betori sta per giungere alla basilica della Santissima Annunziata a Firenze. L’arrivo è previsto intorno alle 15. Poco dopo Betori si raccoglierà in preghiera presso l’altare dell’immagine miracolosa della Vergine Annunziata all’interno del tempietto del Michelozzo insieme alla comunità dei Frati Servi di Maria, il Priore del convento, padre Sergio Ziliani, priore del convento San Filippo Benizzi di Todi, e tutti i fedeli che dalle 14,30 stanno facendo il loro ingresso nel Santuario. All’Annunziata Betori riceverà il saluto anche del regista fiorentino Franco Zeffirelli.
PRANZO CON TORTELLINI AL SUGO E POLLO ARROSTO. Uno striscione con la scritta Benvenuto vescovo Giuseppe è il saluto con cui gli ospiti e i volontari della mensa Caritas di via Baracca hanno accolto il nuovo Arcivescovo di Firenze che ha voluto condividere con loro il pranzo nella sua prima giornata fiorentina. Ad accoglierlo il Direttore della Caritas diocesana, Alessandro Martini, che ha voluto sottolineare l’apprezzamento per questo gesto con cui monsignor Betori ha mostrato la sua attenzione per i poveri e i bisognosi. Presenti anche l’assessore comunale ai servizi sociali Lucia De Siervo e il dirttore della Caritas italiana don Vittorio Nozza. Il pranzo offerto al cardinale è stato quello che la mensa Caritas di via Baracca offre ogni giorno ai suoi ospiti: il menù di oggi prevedeva tortellini al sugo, pollo arrosto, contorno, macedonia, tutto accompagnato da acqua del rubinetto in caraffa. Unico strappo alla regola (come avviene nelle feste importanti) il dolce. Durante il pranzo monsignor Betori si è fermato a conversare con alcuni degli ospiti abituali della mensa, ascoltando le loro storie. La mensa Caritas di via Baracca lavora in convenzione con il Comune, è aperta 365 giorni all’anno e offre ogni giorno circa 350 pasti. Ha 6 dipendenti e duecento volontari, provenienti da 30 diverse parrocchie. E’ attivo anche il servizio docce e deposito bagagli. LA frequentano persone di diverse nazionalità: il 20 per cento sono italiani. Dopo il dolce, è salito a prendere il caffè con gli ospiti del buon Samaritano, la struttura per detenuti in semilibertà che la Caritas gestisce al primo piano dello stesso stabile. Un incontro molto cordiale, durante il quale qualcuno degli ospiti ha anche chieto un autografo all’Arcivescovo. Monsignor Betori si è recato quindi in Seminario: da qui, intorno alle 15, raggiungerà il santuario della Santissima Annunziata dove si fermerà in preghiera prima di recarsi a piedi verso il Duomo.( Foto mensa Caritas)
ALLA MENSA CARITAS: A FIRENZE FORTE RADICAMENTO CARITA’. E’ rimasto molto colpito dall’aspetto del servizio della carità della diocesi di Firenze, monsignor Giuseppe Betori. Lo ha detto lui stesso incontrando gli operatori della Caritas diocesana, nella mensa di via Baracca, prima di pranzare assieme agli altri ospiti. Devo dire ha raccontato il nuovo arcivescovo- che nel dossier della visita ad limina, preparato dal cardinal Antonelli e da monsignor Maniago, questo aspetto del servizio della carità mi ha veramente colpito, sia per il suo radicamento storico, quidi il rappporto con le Misericordie eccetera, ma anche per la sua vitalità contemporanea. Non è che si vive solo di ricordi, nella carità. Mi sembra invece ha aggiunto- che sia all’avanguardia nella risposta data: i problemi del carcere, dell’immigrazione, dell’aids. Mi sembra ci sia una varietà di risposte che mi ha molto favorevolmente colpito. Alla Mensa erano presenti, oltre al Direttore della Caritas diocesana Alessandro Martini, anche il direttrore della Caritas italiana, don Vittorio Nozza e l’assessore politiche e interventi per l’accoglienza e l’integrazione del Comune di Firenze Lucia De Siervo. Il vescovo ha fatto la coda con il vassoio con gli altri ospiti della mensa. ( Foto mensa Caritas)
ALLA MENSA DELLA CARITAS IL PRIMO PRANZO FIORENTINO. «Un segno chiarissimo di attenzione verso tutti, proprio perché pone al primo posto i più poveri della comunità». Così il direttore della Caritas di Firenze, Alessandro Martini, commenta la decisione di monsignor Betori di consumare il suo primo pranzo fiorentino alla mensa della Caritas in via Baracca dove arriverà intorno alle 12,30. «Sarà un momento semplice e al tempo stesso tra quelli da ricordare con riconoscenza dice Martini in attesa dell’arrivo dell’arcivescovo -. Un pranzo, come sempre, con primo piatto (tortellini), secondo con pollo arrosto o roastbeef, contorni, poi macedonia e dolce (unico strappo alla regola); il percorso del self-service, stoviglie usa e getta come sempre e, unica bevanda, acqua in caraffa dal pubblico acquedotto. La Caritas spiega Martini – è impegnata a rendere tangibile, insieme a tante altre esperienze di carità in diocesi, il grande progetto dell’Amore misericordioso del Signore, che per primo ci ha indicato lo stile del farsi tutto a tutti a partire da coloro che ne hanno più bisogno. Il Vescovo, Pastore che la Provvidenza ci ha donato è il punto di riferimento. Con la sua testimonianza ci incoraggia per un servizio della carità sempre più attento ai fratelli che non chiedono solo pane, ma cercano fraterno sostegno ed evangelica condivisione di vita». ( Foto mensa Caritas)
MEYER, BETORI: OGNI NEONATO HA DIRITTO ALLA VITA. “Oggi tante cose vengono messe in discussione: c’è chi si chiede se un neonato sia una persona e quale vita sia degna di essere vissuta, come se ci fosse un livello sotto il quale la vita non è più tale”. Lo ha detto monsignor Betori durante la visita all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze. “Il fatto che ci si ponga queste domande ci inquieta. Chi deve rispondere? – ha proseguito l’arcivescovo – I guru della pubblicità, il comitato centrale di qualche partito o il responsabile del marketing di qualche grande azienda? Di fronte a queste domande bisogna ribadire con forza che ogni neonato ha diritto alla vita e ogni persona ha piena dignità”. (Foto visita al Meyer)
MEYER, ROSSI: QUESTA VISITA E’ UN SEGNALE IMPORTANTE. La Chiesa può aiutare tantissimo la società civile della Toscana. Lo ha detto a Radio Toscana l’assessore regionale alla sanità, Enrico Rossi, presente stamani all’ospedale pediatrico Meyer ad accogliere monsignor Giuseppe Betori, nella sua visita ai piccoli degenti. La Chiesa e il ciritianesimo ha detto Rossi- hanno inventato la presa in carico. E la sanità ha alla sua base la presa in carico della persona che soffre, che è debole. Quindi il dialogo, anche culturale, anche fondato sui valori, è fondamentale con la Chiesa cattolica. E poi non solo, perché ci sono anche molti rapporti sul piano delle istituzioni religiose che senza fini di lucro intervengono in sanità e che hanno con noi le convenzioni, stanno dentro la programmazione regionale della sanità. E poi c’è anche tutto il capitolo della cooperazione sanitaria verso i paesi del terzo mondo. Quindi mi sembra che ci siano davvero tante relazioni. La Toscana è anche la Regione che garantisce l’assistenza religiosa nella sanità. Quindi mi auguro che ci siano tutte le condizioni, e ci saranno senz’altro, per sviluppare e approfondire le basi solide di un rapporto che non nasce oggi. Rossi ha poi detto, parlando anche a nome del Presidente Martini, di apprezzare tantissimo che Betori abbia scelto il Meyer come primo luogo da visitare a Firenze. Segnala la volontà di stare vicino ai bambini, e ai bambini che soffrono. Mi sembra un segnale positivo anche per il futuro. (Foto visita al Meyer)
MONS. BETORI ARRIVATO AL MEYER. Alle 10,30 monsignor Betori è arrivato all’Ospedale Pediatrico Meyer, a Careggi, dove è stato accolto dal direttore Paolo Morello. Erano presenti anche l’assessore regionale alla salute Enrico Rossi e il rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli. Chiara, una piccola paziente ha consegnato al vescovo un disegno, con sopra scritto: “Grazie per aver subito pensato a noi”.. Adesso sta visitando il reparto di oncoematologia. Ecco la “Lettera” che il vescovo ha consegnato ai piccoli ricoverati. (Foto visita al Meyer)
MONSIGNOR MANIAGO PRESENTERA’ IN DUOMO IL NUOVO ARCIVESCOVO. Sarà l’ausiliare monsignor Claudio Maniago a presentare in Duomo, al nuovo arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori, la rappresentanza della Chiesa fiorentina. A chiederlo è stato proprio monsignor Betori. Lo ha confermato lo stesso mons. Maniago al microfono di Giacomo Guerrini per Radio Toscana: Sarà semplicemente da parte mia ha detto Maniago- un presentargli con brevissime e semplici parole, una volta insediato sulla sedia che fu di San Zanobi, la folta rappresentanza della Chiesa fiorentina che va a rendergli omaggio, lo riconosce come pastore e lo abbraccia filiarmente. Monsignor maniago era questa mattina, insieme ad una delegazione della Chiesa fiorentina, alla chiesa di San Giovanni Battista all’autostrada, ad accogliere monsignor Betori. E’ una cosa molto bella ha detto Maniago- la Provvidenza ci ha dato una giornata splendida con il sole e direi che questo è simbolico: una luce bella, calda, che illumina, in un posto bello come questo della chiesa dell’autostrada. Inizia questa gionrata che è di gioia, di festa, di accoglienza di quello che sarà il pastore di questa Chiesa fiorentina per i prossimi anni. L’emozione è tanta, e la si percepisce a tutti i livelli, e questo sta a dire anche un’attesa, una partecipazione che è veramente di popolo, così come deve essere ogni realtà che vive dalla Chiesa e con la Chiesa.