Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La diocesi in festa per don Francesco e don Fabio.

«Non temete». «Non abbiate paura». Il vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, lo ripete più volte fra le navate della cattedrale di Arezzo. Di fronte a lui ha Francesco Capolupo e Fabio Magini, i due seminaristi che dopo pochi minuti avrebbe ordinato sacerdoti. La sua omelia è tutta rivolta a loro, ai futuri preti: don Francesco che ha 28 anni e si è riavvicinato alla fede attraverso il movimento di Comunione e Liberazione, e don Fabio, 49 anni, originario di Lucignano con un passato da infermiere professionale. Tutte e due chiamati a «stare in mezzo agli uomini con lo stesso atteggiamento di Cristo», spiega il vescovo durante la celebrazione di sabato scorso in duomo. Monsignor Bassetti consegna ai nuovi presbiteri una sorta di vademecum che li dovrà orientare nella loro missione: «Vivete la povertà evangelica; abbiate uno stile di vita semplice; fuggire da ogni interesse o privilegio che l’ordinazione sacerdotale può portare; vivete il celibato come donazione di amore a Dio e ad ogni creatura; osservate l’obbedienza apostolica». Come frase da ricordare il vescovo affida loro quella della madre di San Giovanni Bosco: essere preti vuol dire cominciare a soffrire. «Prima di sedere accanto a Cristo, occorre servire tutti e perseverare nelle prove. L’altare che salirete sarà l’altare dell’immolazio-ne. È l’offerta della vita che vi è chiesta. Infatti il sacrificio si traduce in una precisa scelta di campo e in dono totale di sé». Ma non bisogna avere paura. «Non temete – ripete monsignor Bassetti -. A voi è chiesto di essere nella gioia. Non è possibile annunciare il vangelo nella tristezza». Quindi il punto sulle vocazioni in diocesi: «I seminaristi sono appena cinque: sono pochi, ma il nostro seminario ha la stessa dignità dei grandi seminari. E anche se i numeri sono risicati, il Signore saprà moltiplicare il bene che viene fatto». Poi il cuore della consacrazione cominciata con le parole del rettore, don Zeno Bellamoli. Quando vengono intonate le litanie dei Santi, i due futuri sacerdoti si stendono a terra. Quindi l’imposizione delle mani del vescovo e dei sacerdoti presenti, la preghiera di ordinazione, la vestizione, l’unzione crismale, l’abbraccio della pace. Prima della benedizione finale, l’annuncio del vescovo sulle destinazioni dei sacerdoti: don Francesco resterà a Sansepolcro fra le parrocchie della concattedrale e di San Paolo; don Fabio, invece, svolgerà il suo servizio nelle parrocchie di Farneta, Monsigliolo e Montecchio.Giacomo Gambassi