Vita Chiesa

LA DIOCESI DI AREZZO MODELLO ITALIANO PER LA COMUNICAZIONE NELLE PARROCCHIE

La Chiesa italiana sceglie la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro come esperienza «modello» nel rapporto fra comunicazione, cultura e parrocchia. Il primo forum nazionale degli animatori della comunicazione e della cultura che si è tenuto a Bibione, in provincia di Venezia, a fine aprile, ha messo al centro del panorama italiano il percorso di Arezzo e la storia di una sua parrocchia che ha individuato come pulpito la piazza su cui si affaccia. Piazza Giotto, in uno dei nuovi quartieri della città. Settemila abitanti, una zona residenziale, il parco a due passi. E la chiesa in cui un gruppo di giovani che si è tuffato nel mare dei mass-media per uscire dalla chiesa. E’ la parrocchia del Sacro Cuore o, secondo chi vive ad Arezzo, semplicemente di piazza Giotto. Venti minuti di filmato realizzato da Sat2000, la tv satellitare dei cattolici, e proiettato di fronte agli animatori arrivati a Bibione da ogni angolo della penisola ne hanno raccontato il quotidiano. Fatto di incontri culturali, diffusione della «buona stampa», interventi sul sito parrocchiale o nelle dieci bacheche intorno alla chiesa, trasmissioni in tv o alla radio. Protagonisti del video quattro degli animatori del Sacro Cuore: Luca Salvadori, bancario di 28 anni, Francesco Francini, avvocato di 38 anni, Irene Mecatti, ricercatrice universitaria di 33 anni (in attesa di una bambina) e Omar Ottonelli, anche lui di 28 anni e presidente dell’associazione «Testa e croce» nata fra le stanze del Sacro Cuore per «unire ragione e fede», spiega di fronte alle telecamere. Il video sta girando fra le parrocchie di tutta Italia e viene cliccato a ripetizione su Internet nel sito www.portaparola.it che raccoglie le esperienze dei «catechisti» dei media sparsi dalle Alpi alla Sicilia.La scelta della Conferenza episcopale italiana di fare dell’itinerario aretino un prototipo da esportare nelle parrocchie della penisola è legata al fatto che la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro è stata una delle prime in Italia a scommettere sugli animatori della comunicazione e della cultura, la figura varata dai Vescovi italiani col direttorio «Comunicazione e missione» del 2004. Nel vademecum pubblicato dalla Cei, si spiega che accanto al catechista, all’animatore liturgico e all’operatore della carità, nelle parrocchie ci deve essere anche l’animatore della comunicazione e della cultura. Per aiutare la comunità a interpretare il mondo dell’informazione e a servirsi dell’alfabeto dei mass media. Una sorta di «inviato speciale», come lo ha chiamato – con uno slogan – la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che lo ha lanciato da tre anni.«Il cammino intrapreso dalla nostra diocesi – spiega il Vescovo, Gualtiero Bassetti – è stato preso dalla Chiesa italiana come esperienza pilota e nel recente forum di Bibione siamo stato chiamati a portare una testimonianza del lavoro compiuto». Un lavoro segnato dall’attenzione ai media locali, dal proliferare di pagine web, dalla sfida delle rassegne stampa distribuite al termine delle Messe, dai cineforum. Tutte iniziative nate sulla scia dei due corsi di formazione per animatori della comunicazione e della cultura che l’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali ha organizzato. L’ultima lezione del ciclo di incontri targati 2008 sarà lunedì prossimo 12 maggio quando, alle 21, arriverà nel palazzo vescovile di Arezzo Giuseppe De Carli, storico volto del Tg1, vaticanista nel pontificato di Giovanni Paolo, e adesso responsabile della struttura Rai Vaticano. Sarà lui che proporrà un viaggio suggestivo fra gli ultimi due pontificati sotto il segno dell’informazione. Titolo della serata: «La Santa Sede e la comunicazione fra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: il rapporto del Vaticano con i mass media». Nel corso della serata sarà proiettato anche il video di Sat2000.Al corso di quest’anno hanno partecipato circa quaranta persone giunte dalle diverse zone pastorali della diocesi. Tutte persuase che i codici dei mass-media e l’impegno sul fronte della cultura rappresentano le nuove frontiere della pastorale anche nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. «Le potenzialità che i media offrono – sottolinea Massimo Rossi, direttore dell’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali – interpellano la Chiesa che può assumerne il linguaggio per essere più comprensibile agli uomini del nostro tempo». La parrocchia del Sacro Cuore lo ha fatto. Come appare nel filmato di Sat2000. «Cultura e media sono le nuove piazze in cui scendere – chiarisce Luca Salvadori, uno dei protagonisti del video – Perché, in fondo, l’evangelizzazione non è altro che comunicazione». (cs)