Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La diocesi celebra San Donato e saluta il vescovo Bassetti.

La Madonna del Conforto e San Donato. Ha scelto due dei «simboli» della Chiesa aretina, cortonese e biturgense, monsignor Gualtiero Bassetti per salutare la diocesi che ha guidato per ben dieci anni. Era stata, infatti, proprio la cappella della Madonna del Conforto, lo scorso 16 luglio, ad accogliere la commozione del presule nel momento dell’annuncio della nomina ad arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Sarà, invece, il giorno della festa di San Donato, patrono della città di Arezzo e della diocesi, a fare da sfondo al suo saluto ai fedeli aretini, cortonesi e biturgensi. Una scelta affatto casuale, ma voluta profondamente da monsignor Bassetti, quel vescovo «venuto dal mare», come si diceva due lustri fa, nato sull’Appennino tosco-romagnalo, con Firenze nel cuore e diventato oggi a tutti gli effetti un po’ aretino, cortonese e biturgense. Un’«aretinità» – i perugini non gliene vorranno – che siamo certi si porterà anche in Umbria. E che sottolineerà nel saluto durante la solennità del patrono. È una secolare tradizione quella che vuole che il 7 agosto del 304 San Donato, secondo vescovo della giovane comunità cristiana aretina e instancabile evangelizzatore del vasto territorio del municipio romano di Arezzo – zelo che gli valse l’appellativo di «apostolo della Tuscia» – morisse martire nel corso della persecuzione contro i cristiani voluta dall’imperatore Diocleziano. E in quella data, la Chiesa aretina celebra ogni anno la festa del suo patrono, le cui reliquie si conservano nella grandiosa pala marmorea della cattedrale e nel prezioso busto-reliquiario trecentesco conservato nella pieve di Santa Maria. Secondo un programma ormai consueto, prologo della solennità del patrono sarà la celebrazione dei primi Vespri della festa nella Cattedrale di Arezzo, il 6 agosto alle 17.30, cui seguirà la S.Messa vespertina. Nel dopocena del 6 agosto, secondo appuntamento in duomo per la preghiera presieduta dal Vescovo, durante la quale il sindaco di Arezzo, a nome dell’intera comunità civile aretina, donerà e farà ardere dinanzi all’arca di San Donato un cero con i simboli della città; al rito partecipano anche rappresentanze in costume dei quartieri e alcuni gruppi storici e folcloristici della diocesi a segnalare le profonde radici cristiane delle nostre terre. Al termine, l’attenzione dell’intera città si sposterà verso la Fortezza per gustare, naso all’insù, gli spettacolari giochi pirotecnici tradizionalmente offerti in occasione della festa del patrono.L’indomani, in cattedrale e nella pieve di Santa Maria le celebrazioni eucaristiche si susseguiranno secondo l’orario festivo; fra queste si segnalano la S.Messa stazionale presieduta dal vescovo e concelebrata dai sacerdoti alle 10.30 in duomo.Alle 18 monsignor Bassetti sarà nella Pieve per presiedere una celebrazione eucaristica. È una solennità particolarmente cara al popolo aretino che celebra il dono della fede e la ricchezza di grazia profusi in queste terre. Recenti studi storici hanno dimostrato come l’elezione episcopale di Donato, datata attorno al 285, coincise con la completa cristianizzazione di Arezzo, che si concluse nel V secolo; diffusione del Vangelo che si deve in larga parte proprio allo intensa attività missionaria e di predicazione del vescovo Donato.di Lorenzo Canali