Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La croce di Arezzo a Monte Oliveto Maggiore.

Uno degli oggetti sacri più importanti per i benedettini di Monte Oliveto Maggiore, farà il suo ingresso nell’abbazia dell’«Accona», domenica 6 luglio alle ore 11. Si tratta del crocifisso del beato Bernardo, risalente al ‘200, che «assistette» alla nascita della congregazione olivetana, quando l’allora vescovo della diocesi di Arezzo Tarlati donò, all’interno della chiesa della Santissima Trinità dell’arciconfraternita dei «fustigati», sita sul ponte della Gagliarda presso il torrente Castro, andata poi completamente distrutta e ricostruita poco più lontano, le vesti bianche che avrebbero distinto la congregazione, ai primi tre eremiti: Bernardo Tolomei, Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini. Tre senesi che scelsero di vivere in un luogo sperduto, posto tra Buonconvento e Asciano, in un territorio dipendente dalla diocesi di Arezzo e in un periodo in cui, il ‘300, lo scontro tra guelfi e ghibellini era molto forte. Nel 1319 il vescovo Tarlati acconsentì alla nascita della nuova congregazione per il quale lo stesso pastore definì lo stemma: tre monti, piccoli e bianchi, il più elevato in mezzo, sormontato da una croce rossa e gli altri due con un ramoscello di ulivo. Secondo la tradizione fu la stessa Vergine Maria ad ispirare questa scelta. Al solenne ingresso del crocifisso nell’abbazia di Monte Oliveto sarà presente l’intera congregazione olivetana, arricchita da quaranta giovani monaci provenienti dai monasteri di tutto il mondo. La celebrazione sarà presieduta dall’abate monsignor Tiribilli.Gaby Oppi Ferretti