Cultura & Società

La Civiltà Cattolica: P. Spadaro presenta le novità della rivista

«Dal 1971 – spiega padre Spadaro – non cambiava veste grafica. Adesso è la prima volta, in 163 anni di vita, che questa veste viene sottoposta a un vera e propria progettazione coordinata, che va dal restyling della testata alla creazione di un marchio, dall’impaginazione della copertina alle gabbie interne, fino alla declinazione per tablet». In questo modo «oggi diventa disponibile su tutti i tablet con applicazioni: su iPad, iPhone, Android, Kindle Fire e Windows 8. La presenza sul digitale è complementare a quella su carta per cui tutti i nostri abbonati potranno leggere la rivista sia in forma tradizionale sia in forma digitale. Non si tratta, dunque, di una fase legata esclusivamente al digitale, ma all’integrazione tra l’edizione cartacea e quella digitale».

 «A livello di struttura – prosegue il direttore presentando le novità grafiche ed editoriali – compaiono le ‘cronache’ in un mondo in cui la cronaca è affidata ai quotidiani, e oggi anche ai blog e ai tweets in tempo reale. Insisteremo sui ‘ponti’, cioè sulle riflessioni, le valutazioni critiche, i ragionamenti, anche sulla contemporaneità più attuale, grazie alla rubrica ‘Focus’ con articoli legati all’attualità di carattere politico, economico, internazionale, di società, di diritto. La riflessione sulla Chiesa avrà un posto fisso al cuore, cioè al centro, della rivista. Appariranno nuove rubriche mobili quali il ‘Profilo’ e l’‘Intervista’». Il «contenuto della rivista nella forma essenziale dell’abstract», spiega ancora padre Spadaro, «è reso ‘aperto’ alle reti sociali per la fruizione, la condivisione, il commento, il dibattito, nelle forme che saranno possibili nell’ambito proprio: non il nostro sito ma i networks sociali come Facebook (facebook.com/civiltacattolica) e Twitter (@civcatt)».

Inoltre, conclude, «grazie alla collaborazione di Google, è stato avviato un progetto per cui saranno resi fruibili su web tutti i fascicoli pubblicati dal 1850. La Rete permette di rendere tutto il nostro patrimonio accessibile in maniera gratuita da chiunque. Sarà così più agevole fare ricerche, analisi, rendere vivo l’immenso materiale».