Firenze

La cittadinanza in una società plurale: incontro del Meic alla pieve di Sesto

Dopo aver preso conoscenza dell’articolato universo identitario costituito dai figli delle prime immigrazioni (anni novanta), che oggi rappresenta il 20% della popolazione giovanile italiana, cercheremo di cogliere gli aspetti antropologici e pedagogici  che condizionano la forma di una società plurale e le sue relazioni interne. Relazioni che devono essere custodite e coltivate nella ricchezza della diversità invece di essere pervase da sentimenti di paura. Sentimenti evocati ed alimentati da una rischiosa deriva culturale che lambisce segmenti della politica e dei mezzi si comunicazione.Le città che vivremo saranno sempre più segnate da processi stabili di incontro tra culture diverse, e necessiteranno di una azione amministrativa capace di contemperare le varie esigenze, nella misura si uomini  e donne con alle spalle storie e percorsi culturali diversi. La scommessa, o la profezia, sarà quella di persone  che indipendentemente dal colore della pelle, si identificheranno con queste città perché «la persona umana è  in qualche modo definita dalla città in cui si radica» (La Pira -1954).L’incontro avrà luogo presso il salone parrocchiale della Pieve di San Martino a Sesto Fiorentino, domenica 18 Febbraio dalle ore 19 alle 22,30, con cena di condivisione. E’ stato organizzato in collaborazione con le locali associazioni di Azione Cattolica. Guiderà la conversazione la prof.ssa Patrizia Meringolo del dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze.