Vita Chiesa

La Chiesa pratese in preghiera di fronte alla crisi economica

di Gianni Rossi

Una preghiera per chi rischia di perdere il lavoro e per chi è licenziato o in cassa integrazione. Ma anche per gli imprenditori in affanno o sfiduciati. Sarà recitata in tutte le messe che si celebreranno questo sabato 29 e domenica 30 nella Diocesi di Prato. L’iniziativa, probabilmente la prima del genere in Italia almeno in tempi recenti, l’ha voluta il Vescovo Gastone Simoni (nella foto, mentre visita una fabbrica) all’inizio dell’Avvento.

Questo sabato 29 il presule celebrerà, con le medesime intenzioni, anche una messa in cattedrale, alle 18, teletrasmessa da Tv Prato.

Gli ultimi dati sul tavolo del Vescovo sono estremamente preoccupanti: la media di quest’anno ormai al termine, è di quattro licenziamenti al giorno nelle aziende del distretto tessile pratese. Fra licenziamenti ed esuberi, si presume che i posti di lavoro che saranno persi  nel 2008 nell’industria e nell’artigianato saranno dai 1500 ai 1600. Il più grande centro di produzione di tessuti e filati d’Europa attraversa una crisi epocale. La globalizzazione, che sta trasferendo ampi settori della produzione tessile in Cina e nei paesi in via di sviluppo, falcidia aziende e posti di lavoro. E, accanto ai nuovi scenari internazionali, non mancano le cause anche interne al distretto. «Ma l’analisi dei motivi di questa crisi non basta più», spiega Simoni. Per il Vescovo di Prato, uno dei maggiori esperti di questioni sociali nell’episcopato italiano, è tempo di agire. «Di fronte a questa situazione, che rischia di aggravarsi ulteriormente – spiega mons. Simoni – come cristiani abbiamo il dovere innanzitutto di ricorrere alla preghiera, che costituisce il più grande potere di influenza positiva sul mondo che il Signore ci ha affidato, il più grande fattore di speranza».

Per spiegare meglio il senso di quest’iniziativa il Vescovo di Prato ricorre a San Paolo: l’invito a «lottare nelle preghiere», come scritto dall’Apostolo nella Lettera ai Romani, e la raccomandazione a pregare per i governanti, per «trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità», come riportato nella prima Lettera a Timoteo.

Mentre andiamo in stampa, il testo della preghiera da leggersi alle messe è quasi pronto, il Vescovo stesso lo sta scrivendo in questi giorni. «Mi auguro – spiega Simoni – che questa preghiera costituisca anche un’occasione particolare di sensibilizzazione verso tutti, credenti e non: i pratesi devono ritrovare quella particolare fiducia nel futuro che li ha contraddistinti nella storia recente; devono recuperare la capacità di fare squadra oltre i diversi ruoli e le normali contrapposizioni. Solo uniti si può sfidare la crisi. Il “si salvi chi può” sarebbe letale per la nostra città».

Proprio per favorire il maggior raccordo possibile tra istituzioni e categorie economiche, il Vescovo di Prato ha promosso da tempo alcuni incontri in episcopio. L’ultimo, mercoledì 19 novembre, ha varato una sorta di «una tantum» che imprenditori e lavoratori possono volontariamente devolvere in busta paga all’associazione «Insieme per la famiglia» promossa dalla Caritas diocesana per aiutare le famiglie in difficoltà per la crisi economica. L’iniziativa è in via di definizione ma ha raccolto un ampio e trasversale consenso.

Intanto la Diocesi incrementa il proprio impegno di carità: risale al giugno scorso l’apertura dell’Emporio Caritas, il secondo in Italia dopo quello di Roma. Perché, come Simoni scrisse a Pasqua nell’augurio ai pratesi, «è chiaro – ed è confermato dallo stesso Vangelo – che anche di pane vive l’uomo! Anche di pane, e cioè di lavoro, di beni economici, di dignità effettivamente riconosciuta, di convivenza giusta, solidale e in pace, oltre che di un ambiente morale e materiale non inquinato e bello».