Per la prima volta nella storia della nostra provincia, la Chiesa italiana fa tappa nell’aretino per uno dei momenti cardine di avvicinamento al grande appuntamento di ottobre che avrà come tema Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo.Oggi come non mai, scrive il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, c’è bisogno dell’«impegno dei cristiani, in particolare dei laici, per essere testimoni credibili» capaci di dare «una svolta sociale e culturale di cui tutti siamo destinatari e protagonisti». E uno dei campi su cui incidere è quello della «città». Lo indica la «Traccia di riflessione» per Verona includendolo fra i cinque ambiti della testimonianza.E proprio alla cittadinanza è dedicata la settimana aretina Il grido della città – Dalla cittadinanza ferita alla cittadinanza sanata che è stata messa a punto da Rondine – Cittadella della Pace a cui la Cei ha affidato l’organizzazione. Da lunedì 8 maggio a domenica 14, la provincia diventerà una sorta di microfono capace di raccogliere il grido della città. Però, non sarà soltanto il grido di una cittadinanza ferita, come può essere quella che si vive nel carcere, nei luoghi della sofferenza, nei Paesi in guerra da cui provengono i ragazzi della Studentato internazionale di Rondine. Da Arezzo si alzerà anche una voce carica di speranza che nasce dalla cittadinanza sanata: quella che si sperimenta nella Cittadella della Pace dove vivono fianco a fianco i «nemici» storici, che si tocca con mano nelle scuole o nell’università in cui si costruisce una cultura di pace, che si vive nelle strutture di accoglienza, che si realizzata nelle parrocchie.Ed ecco che la dimensione locale si intreccia con quella globale fino a trasformare la settimana aretina in un’occasione in cui possono incontrarsi persone che sono diverse per età, cultura, tradizioni religiose. Non è un caso che per sette giorni si confronteranno studenti, dirigenti d’azienda, professori universitari, sacerdoti, giornalisti, scrittori, attori ma anche i rappresentanti delle confessioni cristiane e delle altre fedi. Si discuterà fra le realtà della provincia, dell’Italia e del mondo, ma si scommetterà anche sul dialogo interreligioso attraverso una serie di dibattiti che culmineranno nella preghiera ecumenica di venerdì 12 nella cattedrale di Arezzo.Simbolo dell’evento sarà la piazza. Ed è per questo che il calendario degli appuntamenti è stato chiamato Le piazze di maggio. Quattro i luoghi-simbolo scelti come fulcro della settimana: Arezzo, Rondine, La Verna e Camaldoli. Nel monte in cui San Francesco fu segnato dalle stimmate si tornerà a scavare fra le radici di ogni speranza con la meditazione dell’arcivescovo emerito di Firenze, Silvano Piovanelli. E nel monastero fondato da San Romualdo si guarderà alla ricerca dell’assoluto grazie al «dialogo» fra il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, e Amos Luzzatto, ex presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche. Saranno questi i momenti della profondità dell’ascolto che si affiancheranno ai momenti dell’interpretazione della società che verranno vissuti ad Arezzo e a Rondine. di Giacomo Gambassi