Prato

La Chiesa di Prato nelle sue mani

L’arrivo al casello Prato est. La giornata è iniziata ed è proseguita secondo programma, in perfetto orario sui tempi previsti dal Comitato 2012, incaricato di ideare e gestire l’accoglienza. Intorno alle 14 mons. Agostinelli è arrivato al casello autostradale di Prato est proveniente da Grosseto, diocesi che ha guidato per undici anni. Lì ad accoglierlo il predecessore, mons. Gastone Simoni e il vice sindaco Goffredo Borchi. Quattro motociclette della Polizia Municipale hanno scortato mons. Franco Agostinelli in piazza Santa Maria delle Carceri.

L’accoglienza dei giovani e delle istituzioni. Il canto dei giovani delle parrocchie, degli oratori e dei gruppi scout ha salutato l’arrivo del nuovo Pastore in città. Sono volati in alto anche tanti palloncini colorati. Una festa dunque, che è proseguita con il benvenuto del sindaco Roberto Cenni e del presidente della Provincia Lamberto Gestri. Poi insieme a loro e a tutti i giovani, mons. Agostinelli ha attraversato il centro cittadino arrivando in piazza Duomo dove ad aspettarlo c’era la comunità pratese riunita. I primi a salutarlo in piazza sono stati i grossetani, arrivati a Prato con quattro pullman.

L’ingresso in cattedrale. Alle 15, il Vescovo Agostinelli è entrato in piazza Duomo, salutato dai fedeli – in tutto circa 3000 persone, forse 4000 al momento dell’ostensione – come primo gesto, secondo quanto previsto dal diritto canonico, ha fatto il suo ingresso in cattedrale, la chiesa dell’ordinario diocesano. Sulla porta principale del duomo i canonici hanno dato loro benvenuto al Presule. Mons. Nedo Mannucci, primicerio del Capitolo, ha avvicinato il crocifisso a mons. Agostinelli che lo ha baciato, poi nella basilica di Santo Stefano l’omaggio al Santissimo e il saluto del clero diocesano. 

La concelebrazione eucaristica. Alle 15,30, l’inizio della solenne concelebrazione eucaristica che si è tenuta in piazza, con l’altare montato su un grande palco posizionato sul sagrato della cattedrale. Fino alla consegna del Pastorale ha presieduto l’arcivescovo di Firenze card. Giuseppe Betori, dopo, mons. Franco Agostinelli. Mons. Presenti dodici vescovi toscani, e due vescovi amici venuti da fuori: mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, già vescovo di Arezzo quando mons. Agostinelli era vicario generale di quella diocesi, e mons. Giacomo Lanzetti, vescovo di Alba. Vescovi, sacerdoti pratesi, ma anche aretini e grossetani hanno concelebrato la messa che ha visto come rito introduttivo la presa di possesso della diocesi. Il cancelliere vescovile canonico Daniele Scaccini ha dato pubblica lettura della bolla papale di nomina di mons. Agostinelli a vescovo di Prato; mons. Simoni ha consegnato al suo successore il Pastorale, il bastone simbolo della guida della comunità. Una particolarità: il Pastorale era quello in argento appartenuto a mons. Gherardo Gherardi, che nel 1682 istituì il Seminario diocesano.In piazza erano rappresentati tutta la città e il territorio diocesano, con i sindaci di Prato, Vaiano, Vernio e Cantagallo e anche Emilio Bonifazi, primo cittadino di Grosseto e il presidente della Provincia Leonardo Marras. Presenti anche Franco Vaccari, fondatore di Rondine Cittadella della Pace, Domenico Giani, Ispettore capo della Gendarmeria Vaticana, Alberto Corsinovi, presidente delle Misericordie toscane, il vice presidente del Senato Vannino Chiti e l’assessore regionale Gianni Salvadori. In prima fila anche la mamma di mons. Agostinelli, la novantenne signora Lina.

Il saluto di mons. Simoni. «Non temere!». Per ben quattro volte mons. Gastone Simoni, a inizio celebrazione, ha rivolto questo invito al suo successore. «Se è vero che la società pratese vive una crisi di carattere economico e gli effetti negativi di una globalizzazione non governata dalla carità, è altrettanto vero – ha sottolineato mons. Simoni – che a Prato ci sono famiglie, lavoratori, imprenditori, uomini e donne di cultura che hanno energie positive». Il Vescovo Gastone, ha consegnato al Vescovo Franco: «Una Chiesa viva, capace di cordialità».

L’omelia di mons. Agostinelli. Nella omelia, la prima da vescovo di Prato, mons. Agostinelli è parso molto emozionato e subito si è rivolto alla piazza dicendo: «Vorrei poter incontrare tutti». E il proposito non riguarda solo la comunità ecclesiale, con i sacerdoti e i laici impegnati, ma tutti, «credenti e non credenti». Un desiderio espresso molto bene nelle parole: «È bello stare in mezzo alla gente, incontrare, ascoltare, condividere, tessere rapporti di amicizia e fraternità con tutti».

I prodotti pratesi all’offertorio. All’offertorio sono stati portati all’altare prodotti tipici del territorio pratese: stoffa, olio d’oliva, i biscotti di Prato, pane (la bozza pratese), farina di castagne e formaggio. Nella preghiera dei fedeli è stata mostrata la reale composizione della città attraverso una invocazione letta in cinese, come simbolo delle tante e numerose comunità straniere presenti a Prato.

L’Ostensione straordinaria. Al termine della messa il nuovo Pastore è entrato in cattedrale per officiare la sua prima Ostensione. Mons. Agostinelli, accompagnato dal cardinale Betori, da mons. Simoni e dal sindaco Cenni, è salito sul pulpito di Donatello per mostrare ai pratesi la reliquia della Madonna custodita a Prato: il Sacro Cingolo simbolo della città. Rispetto ai tre giri tradizionali, mons. Agostinelli si è affacciato solo una volta dal pergamo sulla piazza. Curiosa anche l’immagine dei Vescovi con il volto verso l’alto che tutti insieme uno accanto all’altro assistono dal palco all’Ostensione del Sacro Cingolo.

L’atto conclusivo, firma e benedizione. Prima della benedizione apostolica, impartita insieme all’indulgenza plenaria, è stata data lettura finale dell’atto di immissione in possesso. Insieme al cardinale Betori e a mons. Simoni hanno firmato la bolla pontificia di nomina i testimoni: mons. Vittorio Aiazzi, don Alessio Santini, suor Armida Fresia, Idalia Venco e Roberto Macrì. Mons. Franco Agostinelli è il terzo vescovo residenziale di Prato dopo mons. Pietro Fiordelli e mons. Gastone Simoni.