Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La Caritas, ponte con i poveri per gli alimenti ancora freschi.

Il progetto «A buon fine» ha preso il via nel 2007 per consegnare prodotti alimentari freschi prossimi alla scadenza ai servizi di utilità pubblica e alle famiglie bisognose del comprensorio. Nato dalla collaborazione tra l’associazione «Sichem – Crocevia dei Popoli», braccio operativo della Caritas diocesana, e Unicoop Firenze, si occupa di ritirare i prodotti alimentari che dunque andrebbero distrutti e li ridistribuisce trasformandoli in vere e proprie risorse. Visto il valore sociale ed etico dell’iniziativa che sta ampliando il suo raggio, dove gli alimenti vengono «salvati» e utilizzati, anche il comune di Arezzo e la Fraternita dei Laici hanno aderito e sostenuto economicamente il servizio.Nel 2008 sono stati distribuiti ben 23.036 chili di cibo tra pane (29,5%), verdura e frutta (25%), carne (21,3%), latticini (10,8%) e altre tipologie di alimenti freschi (13,4%). I beni distribuiti provengono dal supermercato Coop di via Vittorio Veneto che ha conferito alla Caritas diocesana 5.404 chili di alimenti e dall’Ipercoop di Arezzo che ne ha conferiti 17.631.La possibilità di trasformare gli «scarti» in risorse è garantita da una legge del 2003, meglio nota come legge del «Buon Samaritano». Il provvedimento prevede la possibilità di distribuire agli indigenti le grandi quantità di cibo inutilizzato che mense scolastiche e aziendali, ristoranti e supermercati erano costretti per legge a distruggere.Così ogni giorno un operatore Caritas si reca presso i due supermercati per prendere i prodotti alimentari freschi ritirati dalla vendita. I beni vengono distribuiti nelle mense Caritas del Sacro Cuore, di Saione e di Santa Maria in Gradi, presso il Centro di ascolto della Caritas diocesana, la casa di accoglienza per indigenti «San Vincenzo», l’istituto Thevenin, il Centro di accoglienza minori (Cam) e il Casolino. Nel corso del 2008 hanno beneficiato del servizio anche cinquanta nuclei familiari.Grazie a questo progetto, inoltre, è stato possibile offrire un’esperienza socio-lavorativa a due persone con disabilità mentale che partecipano attivamente al ritiro e alla consegna dei prodotti. Insomma, molteplici aspetti si intersecano in un’«alleanza» a favore dei bisognosi.Luca Primavera