Pisa

LA CARITA’ ANIMA DELLA MISSIONE Domenica la giornata mondiale missionaria

Messias Ferraz Barsella è un sacerdote della nostra diocesi: ha ancora viva la memoria di don Bruno Baldacci, missionario in Brasile, barbaramente assassinato da giovani drogati, che egli stesso aiutava ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Con don Bruno, Messias ha vissuto una significativa esperienza di giovane animatore nella comunità di Encruzilhada, dove a due passi da una carpentiera si improvvisava una mensa per i poveri, gestita dagli stessi poveri del territorio.Veronica Pantalookarn è una suora francescana ospedaliera di Santa Chiara. Fino a diciannove anni ha vissuto nel Kerala, in India. Terra di missione, dove molti santi hanno versato il loro sangue. Qui la giornata mondiale missionaria è molto sentita e diventa occasione di una miniolimpiade i cui proventi vengono destinati alla Caritas del territorio.Benedicta Maria è una monaca cistercense.Viene da Goma, in Congo, dove la guerra dal 1996 ad oggi ha mietuto più di quattro milioni di vittime. Per alcuni mesi non seguì il regolamento monastico per cercare di salvare la vita a tanti rifugiati rwandesi: questa scelta le costò l’allontanamento dalla comunità religiosa. Ora è «in esilio» a Cotone, nella diocesi di Massa Marittima-Piombino.Nicoletta Bartolozzi operatrice a Casa Betania, ha vissuto con don Italo Lucchesi ed altri cinque laici del territorio un’esperienza missionaria in alcune favelas del Brasile. «Quello che possiamo fare per quella gente – racconta – non sarà mai sufficiente».Quattro storie provenienti da quattro diversi continenti: oggetto della veglia di preghiera per le missioni venerdì sera nella chiesa di san Piero a Grado.Tema della veglia: la carità, come anima della missione.Domenica, giornata mondiale missionaria, anche nelle chiese della nostra diocesi si raccoglieranno fondi che, tramite la Pontificia opera missionaria, arriveranno nei luoghi dove migliaia di missionari – preti, religiosi e laici – vivono tra i derelitti del pianeta.La preghiera ed il sostegno economico ci faranno sentire vicini, tra l’altro, alle missioni partite dal nostro territorio. Sono molte e l’ufficio missionario diocesano ha avviato da qualche mese una sorta di censimento. Le esperienze missionarieElisa Mulas, pisana (viene da San Cosimo e Damiano), infermiera professionale, vive un’esperienza missionaria a Vilcabamba (in Perù) e qui si dedica all’oratorio ed all’ambulatorio. Da luglio sono andati a darle una mano quattro giovani, due dei quali pisani: Giulietta Falorni di san Cosimo e Damiano e Yuri Gentilini di Colignola torneranno a casa il prossimo 10 novembre. Fanno parte tutti dell’Operazione Mato Grosso (Omg), un movimento di volontariato educativo missionario rivolto soprattutto ai giovani, ai quali propone di impegnarsi gratuitamente per i più poveri. Ettore e Loredana Fiaschi, Matteo Stella e Elisa Cipriani di Collesalvetti e il pisano Davide Diana si recheranno dal 5 al 27 novembre a Porto Alegre (Brasile) per fare lo stato dell’arte dei risultati ottenuti, delle esigenze e dei progetti del centro sociale portato avanti dalle suore gianelline: centro che accoglie oggi – togliendoli dalla strada – quasi duecento bambini. Molti di loro ed alcune delle loro famiglie sono state adottati a distanza dalla parrocchia di Collesalvetti, dove si è costituito di recente il gruppo missionario «I Care».Miriam Ricci, pisana, insegnante in pensione, collabora con padre Arturo Paoli, condividendo con lui ed altri religiosi e laici l’esperienza della comunità sorta ai margini della favela nella periferia di Foz do Iguacu, ricca città turistica del Brasile al confine con l’Argentina ed il Paraguay.Ha vissuto un’esperienza missionaria di due mesi in Congo con l’associazione Bhalobasa – fondata da don Armando Zappolini di Perignano – Adriano Cerri, un giovane della parrocchia di Ripoli.Angela Nencioni ha conosciuto in occasione di una esperienza missionaria in Africa la fondazione Avsi (aderente alla Compagnia delle Opere): adesso, insieme ad altre famiglie, promuove nell’unità pastorale di Caprona ed Uliveto adozioni a distanza di bambini in Angola, Kenia, Nigeria, Venezuela e Giordania.Infaticabile Nara Giannessi: da molti anni promuove adozioni a distanza di bambini del Burundi, trovando seguito soprattutto nella parrocchia di san Pio X.Molte comunità religiose presenti a Pisa, poi, hanno missioni in Africa, in Asia o in sud America. Coinvolgendo le comunità in cui prestano servizio nella adozione a distanza di bambini o nel sostegno economico (e spirituale) ai ragazzi, alle scuole, ai centri sociali, agli ambulatori medici sorti in terra di missione. È il caso della parrocchia di san Michele degli Scalzi a Pisa, gemellata con la missione delle suore Campostrini a Salvador Bahia: una sinergia che ha «fruttato» l’adozione di duecento bambini orfani accolti dalle religiose nelle scuole e nei centri sociali.È maturata in terra pontederese la vocazione di Manuela Salvadori monaca benedettina del monastero di Valserena: dagli anni Ottanta è in missione a Huambo in Angola, raggiunta periodicamente dai giovani della cittadina della Piaggio. Ha raccontato la sua esperienza domenica al Duomo di Pontedera. La buona nuova? Sta crescendo, in quel territorio, la domanda di discernimento vocazionale. La parrocchia si impegnerà a finanziare le spese per la realizzazione di un complesso, che ospiterà il noviziato.Nella miriade di proposte missionarie c’è anche chi, come l’associazione «Cerchiaperto» del lungomonte, ha attivato un fondo monetario per promuovere e sostenere viaggi e iniziative di solidarietà.Andrea Bernardini