Vita Chiesa

La Bibbia, il Corano e la libertà religiosa

DI DON FRANCESCO SENSINI«Convertito al cristianesimo rischia la pena capitale». Una notizia che stava per sfuggirmi. Mi sembrava di avere già preso conoscenza di tutto: i problemi dell’economia, la par condicio televisiva , il solito acido confronto politico, i soliti morti per la guerra, le previsioni del tempo, le altalene degli allenatori e le continue voci di mercato nel calcio. Mi sono voluto fermare invece a questa breve ma «significativa» notizia anche raccontata con poche righe. «Un uomo in Afghanistan divenuto cristiano rischia la vita. La legge coranica della Sharia prevede infatti la pena capitale nel caso che un musulmano abbandoni la propria religione».

Come vorrei che anche in Italia entrasse in vigore una sharia cristiana: chi non va a Messa, sarà multato… chi non prega, verrà frustato…. Chi bestemmia andrà in carcere… e per chi cambia religione: pena di morte. Scommetto che tutti crederebbero o per lo meno sarebbero praticanti.

Perché invece ci sono uomini che pur dichiarandosi cattolici, vivono di fatto come coloro che non lo sono? Forse perché la chiesa è debole? Perché lei stessa non è molto convinta della sua fede? No! Semplicemente perché rispetta la libertà di coscienza. È lo stesso atteggiamento che ha sempre tenuto Gesù nel fare le sue proposte: se vuoi…

Purtroppo queste notizie vengono filtrate attraverso le rete della tolleranza civile, della diversità culturale, del rispetto delle tradizioni di altri paesi… perdendo così quella forza provocatrice che favorisce la conoscenza di una identità religiosa. Come se uomini e donne di altri paesi e di altre religioni fossero diversi da noi e non appartenessero al genere umano. È forse per questo che la pena di morte in America è vergognosa e invece in Cina fa parte della cultura?

«L’uomo, Abdul Rahman, 41 anni, è stato denunciato come convertito dai suoi familiari nell’ambito di una lite con l’ex moglie per la custodia dei due figli». Ecco una famiglia seria. Non si cambia religione. Quanti figli in Italia, sempre se ci fosse la Sharia cristiana, dovrebbero denunciare i genitori e quanti genitori dovrebbero denunciare i figli? Quanto tornerebbe utile per tante madri poter dire che l’ ex marito non va a messa, non fa la comunione e non si confessa.

«Trovato in possesso di una Bibbia, l’uomo è stato accusato di apostasia». E io che ho in casa il Corano che cosa sono… un traditore ? un miscredente? Un eretico? un apostata? Pensavo di essere semplicemente una persona che sente il dovere di conoscere e di rendersi conto di altre realtà, di altri mondi, di altre religioni. Senza per questo mettere in dubbio o rinunciare alla propria fede. Caso mai rimotivarla e chiarirla.

Quando domani, in Italia, la maggioranza dei cittadini sarà di religione islamica e vorrà applicare, in osservanza alla propria fede, la Sharia… che ne sarà, non dico delle Bibbie, ma, semplicemente, della stampa cattolica?