Toscana

KENYA, UCCISO PRETE CATTOLICO A NAKURU

E’ stato ucciso a Nakuru, secondo dinamiche ancora poco chiare. un sacerdote cattolico, Michael Kamau Ithondeka, che insegnava esegesi biblica in un seminario locale e che era stato in precedenza anche all’Università Gregoriana di Roma. Lo hanno riferito alla MISNA diverse fonti locali aggiungendo che il sacerdote è stato fermato dallo stesso gruppo di uomini armati che negli ultimi giorni ha fatto molte altre vittime. Idonteka,di etnia kikuyu, la stessa del presidente Mwai Kibaki, era stato fermato per strada quando era da poco arrivato a Nakuru, principale centro della Rift Valley; gli aggressori si sono impossessati della sua auto e poi lo hanno ucciso. La morte di Ithondeka si aggiunge a quella di altre persone aggredite tra ieri sera e oggi da un gruppo formato da poco più di cento individui riuscito a sfuggire al controllo della polizia, finora incapace di fermarli. Secondo alcune fonti sarebbero 13 le persone rimaste uccise nella notte, ma altre fonti indicano bilanci più pesanti.“Stava tornando a casa, dalla sua famiglia, Michael Kamau Ithondeka, il sacerdote ucciso questa mattina; è una giornata triste per tutti noi, sono momenti difficili per Nakuru e per tutto il Kenya”: lo ha detto monsignor Peter J. Kaibo, vescovo di Nakuru, raggiunto telefonicamente dalla MISNA per una breve conversazione proprio mentre il corpo della vittima veniva trasferito al cimitero. Intanto si fa più chiara la dinamica di quel che è successo e si cerca di stabilire l’identità di una seconda persona uccisa insieme al sacerdote che si trovava a bordo della stessa auto. “I due – ha riferito alla MISNA Ernest Murini della Commissione giustizia e pace di Nakuru – erano partiti dal distretto di Kakamega nel Kenya occidentale, dove padre Ithondeka insegnava materie bibliche al seminario di Tindinyo di cui era anche vice-rettore; avevano quasi completato i 250 chilometri di distanza, quando a circa 35 chilometri da Nakuru un gruppo di uomini armati di etnia Kalenjin li ha bloccati inizialmente pare per rubare l’auto, poi scoperta la loro appartenenza all’etnia dei kikuyu, per ucciderli”. Le vittime, secondo la fonte della Misna sono state finite dopo essere state colpite più volte con alcuni sassi.Misna