Cultura & Società
Jihadismo, 10 cose da sapere. Chi c’è dietro e come si combatte
Armati di kalashnikov e coltelli. Imbottiti di esplosivo. Da soli o in gruppi organizzati. Il terrorismo è entrato nelle nostre case e da quando ha cominciato ad infliggere i suoi primi mortali colpi, la sfida è stata quella di sconfiggerlo e, soprattutto, di non permettergli di travolgere le nostre vite con la paura.
Secondo un recente Rapporto, redatto e pubblicato dall’Ispi, dal giugno 2014, anno in cui il sedicente Stato Islamico si è autoproclamato, al giugno 2017, ci sono stati 51 attacchi terroristici compiuti da 65 attentatori in 8 Paesi del mondo. Nei 51 attacchi sono morte 395 persone e ne sono rimaste ferite 1.549 (il dato esclude il numero degli attentatori).
Ma chi sono i jihadisti? A chi e a quale corrente di pensiero fanno riferimento? Contro chi stiamo combattendo? E come si potrà vincere la battaglia? Lo abbiamo chiesto al professore Paolo Branca, esperto di islam e docente di lingua e letteratura araba all’Università di Milano, che per il Sir ha stilato in 10 punti una sorta di decalogo su tutto quello che si deve sapere sul fenomeno dello jihadismo.
7. Si possono fisicamente riconoscere e come?
Ovviamente dissimulano: se portassero lunghe barbe e divise particolari sarebbero immediatamente individuabili. Neppure un’intensa pratica religiosa è un segnale, infatti tendono a restare soli, non frequentano le moschee e si radicalizzano sul web.