Gli italiani che hanno conservato la cittadinanza e che oggi risiedono all’estero sono 4.115.235 di cui il 47,8% donne (1.967.563). La maggioranza vive in Europa (2.263.342 – 55%) seguita da America con 1.628.638 residenti (39,6%) di cui 1.278.837 (31,1%) risiedono stabilmente nell’America centro-meridionale. Sono invece 131.909 (3,3%) i residenti in Oceania di cui 128.609 nella sola Australia, 53.538 (1,3%) connazionali in Africa e 37.808 (0,9%) in Asia. Sono alcuni dati diffusi questa mattina dalla Fondazione Migrantes che ha presentato a Roma l’edizione 2011 del Rapporto Italiani nel Mondo. Dallo studio emerge che il 37,7%, ovvero 1 milione e 550 mila cittadini italiani, è nato all’estero; 127.338 sono iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) per acquisizione di cittadinanza. Con quasi 1,5 milioni di emigrati, il Sud Italia è l’area d’origine principale degli attuali cittadini italiani residenti all’estero. Si tratta del 35,2% mentre sono circa 768 mila gli isolani (18,7%), 645 mila gli originari del Nord Est (15,7%), 13 mila in meno quelli del Nord ovest (15,4%) e 622 mila gli originari del Centro Italia (15%). Complessivamente il 53,9% sono originari del Mezzogiorno d’Italia, il 15% del Centro Italia e il 31,1% del Nord.Per quanto riguarda le regioni quella che ha più cittadini residenti fuori dai confini nazionali è la Sicilia (666.605 cittadini), seguita da Campania (426.488), Lazio (365.862), Calabria (356.135), Lombardia (318.414) e Puglia (315.735). Solo 4.439 cittadini (0,1%) sono della Valle d’Aosta. Dal 2000 ad oggi il numero di studenti universitari italiani che si sono recati all’estero per studio è passato da 13.236 a 17.754 nel 2008/09 e quello degli studenti stranieri in Italia è passato, negli stessi anni, da 8.739 a 15.530. Nell’anno accademico 2008/09, la destinazione preferita dagli studenti universitari italiani è stata la Spagna (6.548 presenze). Numerosi sono anche coloro che hanno scelto la Francia (2.816), la Germania (1.680) e il Regno Unito (1.312). Secondo il Rapporto Migrantes nel 2009, tra i 59.368.000 italiani che si sono spostati all’estero, 15.358.000 (25,9%) lo hanno fatto per motivi di lavoro, così ripartiti: 19,8% di lavoratori stagionali e frontalieri mentre 80,2% per altri motivi di lavoro. Il Rapporto Migrantes ha curato per la prima volta anche la rassegna delle 256 Ong iscritte all’Associazione italiana delle Ong, che operano per la solidarietà internazionale e lo sviluppo: nel 2009 hanno registrato entrate per 1 miliardo di euro e impiegato 27 mila persone, suddivise equamente tra dipendenti e volontari. Nel mondo, per conto di queste Ong, gli emigrati nel settore della solidarietà internazionale sono 200 mila, ha spiegato la curatrice del Rapporto, Delfina Licata. Di essi gli italiani sono circa 6mila, la maggioranza dei quali in Kenya Uganda e Brasile. Presenze anche in Mozambico, Etiopia, Sudan e Somalia. Non vanno neppure dimenticati ha aggiunto Licata – i lavoratori e gli operatori che si recano in aree depresse come, ad esempio, in Costa d’Avorio: un Paese grande esportatore di legnami pregiati dove la collettività italiana consta di solo 355 persone. Numerosi sono gli approfondimenti presenti nel volume a partire dai profughi militari, una pagina poco conosciuta della presenza italiana in Svizzera. Altri approfondimenti riguardano il cinema, la canzone italiana dal 1700 al 1945, le poesie e i personaggi tipici italiani, sia in positivo che in negativo. E poi la stampa italiana in Asia e un’intervista a don Antonio Spadacini, missionario dal 1970 con gli italiani residenti in Svizzera. Ancora una volta, la storia ha precisato Licata rileggendo il Rapporto Migrantes – si intreccia all’attualità seguendo la mobilità di ieri e di oggi: dai contesti di partenza ai luoghi di arrivo, evidenziando le difficoltà, le vittorie, i sacrifici e le genialità dei tanti talenti italiani che, oggi come ieri, portano alto il nome dell’Italia fuori dai confini nazionali.Sir