Il governo e le istituzioni devono lavorare affinché il proprio personale esperto tenti tutte le strade e attivi tutti i canali per la liberazione dei quattro operatori rapiti in Iraq. È l’appello lanciato da Sergio Marelli, presidente dell’associazione Ong italiane, a seguito dell’ultimatum lanciato dai terroristi nelle ultime ore. L’associazione Ong italiane – si legge in una nota diffusa oggi dalla stessa – mette a disposizione delle istituzioni, che sono in contatto costante con le famiglie delle volontarie italiane sequestrate e con i dirigenti di Un ponte per ’ e Intersos’, la rete di contatti, le conoscenze e le relazioni con la realtà locale irachena strette durante l’attività umanitaria svolta nel Paese in guerra. Marelli esprime grande apprezzamento per l’unità assunta dal quadro politico del Paese. Unione d’intenti indispensabile per il buon esito di questa tragica vicenda che tocca da vicino il mondo della cooperazione e la società civile. Le Ong italiane lanciano quindi un secondo appello alle comunità islamiche presenti in Italia, perché continuino a dimostrare uno spirito unitario di solidarietà con i nostri volontari e si facciano promotori di un appello ai rispettivi referenti religiosi così influenti in questo momento per la liberazione degli ostaggi. Infine un terzo appello va al mondo dell’associazionismo, ai politici e ai cittadini italiani perché nei prossimi giorni si dimostrino sensibili alla sorte dei volontari aderendo alle iniziative di solidarietà senza slogan, né bandiere, iniziando dalla fiaccolata promossa per questa sera nella capitale. Sir