Un appello, alle istituzioni italiane ed europee, al dialogo e alla trattativa per risolvere il problema del limite delle acque territoriali libiche. Lo rivolge oggi mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio della Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici, parlando ai microfoni di Radio Vaticana dopo l’episodio delle raffiche sparate dai libici contro un peschereccio italiano. Mons. Mogavero ricorda che con regolarità questi episodi si verificano e il punto di contrarietà è sempre lo stesso: il limite delle acque territoriali libiche. Il governo di Gheddafi, con atto unilaterale ha allargato il limite delle acque territoriali fino a 72 miglia marine, contro le 12 previste dal diritto internazionale. Quindi tutte le volte che un peschereccio della nostra flotta, secondo la loro impostazione delle cose, sconfina, per loro è una atto di aggressione. Per noi invece è operare in mare aperto secondo le convenzioni internazionali. La preoccupazione qui è grande afferma -, perché si vede soprattutto l’assenza di un’azione politica a livello nazionale ed internazionale che affronti finalmente nelle sedi dovute questa questione ormai spinosa.Mons. Mogavero condivide le dichiarazioni di Andrea Olivero, presidente delle Acli (rilasciate oggi ad una agenzia), il quale contesta la giustificazione che la marina di Tripoli pensava si trattasse di una imbarcazione con immigrati irregolari. Bisognerebbe attendere a compiere atti di ostilità gravi afferma inoltre il vescovo – fino a che non si constatino effettivamente delle intenzioni ostili da parte dell’altra imbarcazione. Mons. Mogavero conclude ribadendo il suo invito al dialogo: Noi siamo per la linea costruttiva del dialogo e della trattativa. Prima di dover raccogliere di nuovo amaramente il cadavere di qualche pescatore o marittimo, siciliano o immigrato, imbarcato su mezzi mazaresi, ci si affretti a trovare il modo la via giusta del dialogo per risolvere questa querelle internazionale che sembra un nodo inestricabile per tutti. Ma non esistono nodi inestricabili, ci vuole la pazienza di una trattativa diplomatica che per quanto lunga può di certo approdare a risultati soddisfacenti.Sir