Italia
ISTAT, SEMPRE PIU’ POVERE LE FAMIGLIE DEL SUD E QUELLE NUMEROSE; SANTOLINI (FORUM): AMAREZZA MA NESSUNA MERAVIGLIA
Le famiglie povere italiane vivono al Sud, sono composte da cinque o più componenti, hanno figli minori o anziani a carico.
E’ quanto emerge dai dati resi noti oggi dall’Istat sulla povertà relativa in Italia. Nel 2004 le famiglie italiane che vivono in condizione di povertà relativa sono 2 milioni 674 mila, pari all’11,7% delle famiglie residenti, per un totale di 7 milioni 588 mila individui, il 13,2% dell’intera popolazione. L’incidenza della povertà relativa resta sostanzialmente inalterata rispetto agli anni precedenti. Gli aumenti statisticamente significativi riguardano, invece, le famiglie residenti nel Mezzogiorno, le famiglie numerose (cinque o più componenti) e quelle con figli minori o con anziani (del Centro e del Mezzogiorno).
Gli unici segnali di miglioramento si osservano nel Nord e in particolare in Friuli Venezia Giulia e nella provincia di Bolzano. La percentuale nazionale dell’11,7 per cento viene infatti dalla media del 4,7 per cento registrato al Nord, del 7,3 registrato al Centro e del 25 per cento del Mezzogiorno.
Le famiglie con cinque o più componenti presentano ovunque livelli di povertà elevati. In media, quasi un quarto di queste famiglie risulta relativamente povero (Tavola 4), ma nel Mezzogiorno la percentuale sale ad oltre un terzo di quelle residenti.
La presenza di un elevato numero di figli, in particolare di figli minori, si associa con livelli di povertà più elevati della media: nel Mezzogiorno, se i figli minori sono 3 o più, l’incidenza raggiunge il 41%.
Critica appare anche la condizione degli anziani: l’incidenza della povertà è pari al 15% tra le famiglie con almeno un componente di oltre 64 anni di età e raggiunge il valore massimo (17,3%) quando in famiglia è presente più di un anziano. Il disagio relativo è più evidente nelle regioni del Nord dove, a fronte di un’incidenza media del 4,7%, le coppie anziane povere sono il 7,2% e gli anziani soli poveri il 6,8%.
La soglia di povertà relativa è calcolata dall’Istat sulla base della spesa familiare per consumi rilevata tramite l’indagine annuale sui consumi. Il campione è di 28.000 famiglie.
Molta amarezza ma nessuna meraviglia. Così Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari, apprende i dati Istat sulla povertà relativa delle famiglie italiane, rimasta sostanzialmente invariata rispetto agli anni passati ma fortemente peggiorata al Sud, nelle famiglie numerose e con figli minori e anziani in carico. Sono dati che confermano commenta Santolini – quello che il Forum delle famiglie sta dicendo ormai in maniera allarmante ma evidentemente inascoltata da molto tempo. Quando siamo sorti dieci anni fa prendemmo il problema della povertà correlata al mondo dei figli come un criterio per migliorare le politiche familiari e per affrontare contemporaneamente il problema della povertà, il problema demografico e il problema dell’equità fiscale. Con amarezza, ma senza alcuna meraviglia non possiamo che registrare questa costanza, anzi questo peggioramento. E’ segno che tutte le politiche assistenziali e di tamponamento non sono servite a nulla e che occorrono per la famiglia riforme strutturali che incidano davvero sulla capacità non solo di arrivare alla fine del mese ma di crescere ed educare i figli.