Italia
Istat, oltre 14 mila centenari. Sono donne nell’84% dei casi
I supercentenari (coloro che hanno 110 anni o più) vivi al 1° gennaio 2019 sono 21, raddoppiati rispetto al 2009 quando se ne contavano 10.
In dieci anni (2009-2019), rileva l’Istat, i centenari sono passati da 11mila a oltre 14mila, quelli di 105 anni e oltre sono più che raddoppiati, da 472 a 1.112, con un incremento del 136%.
La quota maggiore di semi-supercentenari (105 anni e oltre) è residente nel Nord Italia. La Regione con la più alta percentuale è la Liguria (3,3 per 100mila), seguita da Friuli-Venezia Giulia (3,0 per 100mila) e Molise (2,6 per 100mila). «La distribuzione regionale – si legge nella nota – cambia analizzando il rapporto tra la popolazione semi-supercentenaria e la popolazione residente di 80 anni e più: con circa 36 persone di 105 anni e oltre ogni 100mila residenti con più di 79 anni il Friuli-Venezia Giulia si posiziona al primo posto».
Considerando lo stato civile, la maggior parte dei semi-supercentenari è vedovo (80,1%) o vedova (86,0%). Tra gli uomini il 13,6% è ancora coniugato mentre per le donne la percentuale scende all’1,4%. «Gli uomini – nota l’Istat – hanno quindi una probabilità più alta di vivere in coppia anche le età molto estreme della vita in conseguenza della maggior longevità femminile e di una età delle mogli minore, in media, a quella dei mariti». Stando ai dati diffusi, circa l’85% dei semi-supercentenari vive in famiglia, il 15% in un istituto. I nomi più comuni tra gli appartenenti a questo speciale gruppo sono Giuseppe e Maria mentre considerando la cittadinanza gli stranieri osservati negli anni di indagine sono solo 30 (0,5%).
Dei 125 individui che tra il 2009 e il 2019 hanno raggiunto e superato i 110 anni di età, il 93% è costituito da donne, a conferma di una predominanza femminile nelle età estreme della popolazione.
«Nel panorama europeo – spiega l’Istat – l’Italia, insieme alla Francia, detiene il record del numero di ultracentenari» ma di loro «nessuno è nato nel XIX secolo: in pratica si sono estinte tutte le coorti dal 1896 al 1903».