La cultura è sempre da purificare alla luce della fede, ma la fede, senza oscurare l’assenso dovuto alla verità, è sempre da interpretare secondo le istanze suscitate dalla religione (cultura e culture). La tradizione, dal canto suo, implica il binomio fede-cultura che deve essere sempre e di nuovo interpretato. Ne è convinto il cardinale patriarca di Venezia Angelo Scola, intervenuto questa mattina all’incontro annuale del Comitato scientifico internazionale della Fondazione Oasis (www.oasiscenter.eu), in corso fino a domani nel capoluogo lagunare (Isola di San Giorgio) su Interpretare la tradizione al tempo del meticciato di civiltà. Nell’odierno processo di meticciato di civiltà, ossia di mescolamento di popoli, fra le categorie necessarie per il riconoscimento reciproco, oltre a quelle di identità, alterità, differenza, relazione, interculturalità e integrazione, il patriarca ravvisa anche il fattore tradizione. Proprio l’autocoscienza di singoli e comunità di essere espressione di una tradizione che li precede e li supera, risalendo indietro fino un evento fondativo che, nel caso delle fedi religiose universalistiche ha un significato valido per ogni tempo e ogni luogo, pone secondo Scola difficoltà e sfide a un modello sostanzialmente individualistico di società pensata sul nudo binomio individuo-Stato.Di fronte all’opportunità di tracciare un’ideale frontiera tra un contesto occidentale individualistico in cui, salvo minoranze residuali, si sarebbe ormai compiuto un processo di radicale deprezzamento della tradizione, e le civiltà orientali’ comunitarie in cui, salvo avanguardie insignificanti, continuerebbe immutata la venerazione sacrale della tradizione, il card. Scola precisa che oggi tale contrapposizione non ha alcun senso poiché le posizioni sono molto più sfumate, da entrambe le parti. Soprattutto, ed è quel che più importa, esiste spazio sufficiente per articolare un’alternativa tra un’esistenza senza radici e una sclerotica ripetizione dell’identico. Rammentando, quindi, la inevitabile circolarità tra fede e cultura che vi è all’interno della prospettiva cristiana quando la cultura è intesa nel suo senso pregnante di esperienza umana consapevole, il patriarca di Venezia conclude: Alla luce di queste affermazioni si comprende meglio la necessità di un’interpretazione culturale degli Islam giacché l’Islam, come ogni fede, produce cultura in quanto propone un’interpretazione del reale.Sir