Vita Chiesa

IRLANDA: ON LINE RAPPORTO SUGLI ABUSI SU MINORI NELLA DIOCESI DI DUBLINO; MONS. MARTIN: NESSUNA SCUSA SARÀ MAI SUFFICIENTE

E’ stato pubblicato sul sito del ministero della Giustizia irlandese (www.justice.ie) il rapporto sugli abusi su minori nella arcidiocesi di Dublino, che si concentra su come la gerarchia della Chiesa cattolica e le autorità dello Stato hanno reagito alle accuse di abusi perpetrati da 46 sacerdoti nel periodo tra il 1975 e il 2004. Secondo il rapporto, l’arcidiocesi di Dublino era, fino alla metà degli anni Novanta, “preoccupata soprattutto di mantenere il segreto e di evitare gli scandali per proteggere la reputazione della chiesa quando trattava con casi di abusi su minori”. La situazione migliorò a partire dal 1996 anche se i servizi di sostegno per chi denunciava un abuso non vennero implementati fino all’avvio, nella arcidiocesi nel 2003, del “Child protection service”. “La commissione è soddisfatta che ci sono oggi strutture e procedure efficaci e che tutte le denunce di abusi sessuali su minori fatte alla arcidiocesi e ad altre autorità ecclesiastiche vengano riportate alla polizia”, si legge nel rapporto. Nel rapporto viene anche segnalato come le strutture arcidiocesane e le procedure implementate siano dipendenti dall’impegno e l’efficienza dell’arcivescovo e del direttore dei servizi di protezione dei minori. La chiesa cattolica commenterà, stasera in una conferenza stampa, i risultati del rapporto pubblicato dal governo.Il rapporto fa il nome soltanto dei responsabili di abusi che sono morti o sono stati incriminati, dando pseudonomi a quelli che devono ancora venire processati. Per l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, è “assolutamente importante che le vittime degli abusi e le loro famiglie”, a cui si riferiscono i risultati del rapporto, “ricevano il sostegno di cui hanno bisogno in questo difficile momento”. Negli ultimi mesi la Chiesa in Irlanda ha fatto tutto il possibile per riparare i danni psicologici e materiali procurati alle vittime degli abusi, denunciati nel rapporto Ryan, pubblicato a maggio scorso. Tra l’altro le vittime sono state ricevute dai vescovi irlandesi, durante il loro incontro annuale, lo scorso ottobre. In quell’occasione la conferenza episcopale si è scusata per il fallimento della Chiesa nel prevenire gli abusi su bambini. L’Ordine dei “Christian Brothers”, responsabile della maggior parte degli abusi denunciati nel rapporto Ryan, ha deciso di destinare 34 milioni di euro in contanti e 127 milioni di euro in proprietà per aiutare le vittime e per “cominciare a ricostruire la fiducia con tutte le persone che in Irlanda si sono sentite tradite dall’ordine”.“Nessuna parola di scusa sarà mai sufficiente, come arcivescovo di Dublino e come Diarmuid Martin offro a ogni vittima di abusi le mie scuse, il mio dolore e la mia vergogna per quello che è accaduto loro”. Con un comunicato sincero e commovente, che riconosce tutte le mancanze commesse dalla chiesa negli anni passati e rende omaggio al coraggio e al dolore delle vittime, mons. Martin ha commentato, durante una conferenza stampa nella libreria diocesana di Dublino, il rapporto pubblicato dal ministero della Giustizia irlandese sugli abusi commessi nella sua arcidiocesi. “E’ difficile trovare parole per descrivere come mi sento oggi”, afferma l’arcivescovo, che poi ringrazia il giudice Yvonne Murphy e il suo team “per il lavoro diligente e professionale condotto nel produrre questo rapporto che mi aspetto sarà una cornice insostituibile per proteggere meglio i bambini di oggi e del futuro”. “Il rapporto apre qualche squarcio sui crimini. Ma nessun rapporto può riferire la sofferenza e il trauma sofferto dai bambini e anche dai loro familiari”, ha detto ancora mons. Martin, incoraggiando chi non ha ancora denunciato gli abusi subiti, e per il quale la pubblicazione del rapporto sarà traumatica, a parlarne “con un amico, con un counsellor, con il servizio sanitario nazionale, con la polizia o anche con il servizio di protezione minori della diocesi”.Ricordando I fallimenti del passato che “chiedono a ciascuno di noi di applicare con scrupolo norme chiare”, l’arcivescovo di Dublino ha detto che “non c’è posto per il revisionismo sulle norme e le procedure oggi adottate. L’abuso sessuale di un bambino è ed è sempre stato un crimine per la legge e per il diritto canonico, ed è ed è sempre stato un peccato grave”. “Uno degli aspetti più strazianti del rapporto”, ha detto ancora, “è che, mentre i responsabili della Chiesa hanno mancato, quasi ogni genitore che si rivolgeva alla diocesi per denunciare gli abusi”, era mosso principalmente dal desiderio di “evitare che quanto capitato al proprio bambino o a se stesso succedesse ad altri”. Le vittime “che hanno con determinazione voluto che l’intera verità venisse udita da tutti, meritano il nostro omaggio e la nostra ammirazione”. Mons. Martin ha infine denunciato le mancanze della chiesa dicendo che “scuse e minimizzazioni” sono state accettate dai preti che commettevano abusi, e “sono state prese decisioni che hanno portato ad ulteriori abusi”.Sir