“Noi cristiani corriamo il pericolo di sparire dal Medio Oriente, siamo isolati e abbiamo bisogno di aiuto urgente”. E’ l’appello di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, che in un incontro a Torino promosso dalla arcidiocesi, ha fatto il punto sulla situazione della minoranza cristiana in Iraq, tollerata ma sottoposta a continue intimidazioni e minacce che sovente degenerano in rapimenti e omicidi di religiosi e laici. Secondo il sito Baghdadhope, che riporta la notizia, il forte timore di Warduni è avallato dai numeri che disegnano il consistente calo della popolazione cristiana nei diversi Stati del Vicino e Medio Oriente. In Iraq i cristiani erano il 3% sotto il regime di Saddam e oggi sono al 2%. A Mosul, dove un anno fa fu trovato morto il vescovo Rahho, i cristiani erano 25 mila e adesso poche centinaia. 2500 famiglie hanno lasciato le loro case anche se molte di queste sono tornate. “Oggi viviamo le conseguenze e i danni della guerra, con carenza di elettricità, mancanza di gasolio in un Paese che galleggia sul petrolio, assenza di ventilatori con 50 gradi d’estate, rapimenti e atti terroristici che continuano. Per Warduni i tempi sono maturi per promuovere un Sinodo generale per i cristiani in tutto il Medio Oriente. La situazione è tale che fa immaginare un disegno complessivo per svuotare il Medio Oriente dai cristiani.Sir