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IRAQ, UCCISI ALTRI TRE GIORNALISTI

Un colpo di cannone sparato da un tank americano contro il «Palestine Hotel» dove sono alloggiati la maggior parte dei giornalisti presenti a Baghdad ha centrato i locali dell’agenzia Reuters al 15° piano dell’Hotel, causando la morte di due persone e il ferimento di almeno altre tre. I giornalisti uccisi sono un cameraman ucraino (ma residente in Polonia) della Reuters, Taras Protsyuk, di 35 anni e un cameramen spagnolo di Telecinco, José Couso. Altri due giornalisti della Reuters sono rimasti feriti. Sono Samia Nakhoul, libanese e capo dell’ufficio dell’agenzia per il Golfo, e il fotografo iracheno Faleh Kheiber. Vengono curati in ospedale per ferite al volto e alla testa e contusioni e i dottori hanno detto che le loro ferite non sono gravi. È stato ferito anche un tecnico televisivo della Reuters, l’inglese Paul Pasquale. Gli alleati hanno confermato che il colpo è stato sparato da un loro tank, ma in risposta al fuoco di un cecchino dall’albergo, circostanza però che è stata negata dai giornalisti presenti. L’attacco del carro armato è stato filmato dalla catena televisiva francese France 3. Il filmato mostra chiaramente la torretta del carro armato girare in direzione dell’Hotel Palestine, l’affusto del cannone sollevarsi, poi aspettare almeno due minuti e infine sparare.

Bombe americane hanno colpito anche l’ufficio a Baghdad della televisione araba via satellite al Jazeera, uccidendo uno dei giornalisti, Tarik Ajoubi. L’ufficio di Al Jazeera si trova sulla riva occidentale del Tigri, vicino al ministero iracheno dell’Informazione, che è uno dei principali obiettivi degli americani. Colpito anche l’ufficio della rete televisiva araba Abu Dhabi.

La televisione Al Arabiya, del Dubai, ha affermato che anche i suoi uffici, situati al diciassettesimo piano, sono stati danneggiati, ma non ha fornito notizie su eventuali vittime.

Ieri erano rimasti uccisi da un obice iracheno l’inviato speciale del settimanale tedesco Focus, Christian Liebig, al seguito della Terza divisione di fanteria americana, e il collega del quotidiano spagnolo El Mundo, Julio Anguita Parrado.