Toscana
IRAQ, TREGUA A NAJAF: DUBBI SULLE CONDIZIONI DI MOQTADA AL SADR, FORSE FERITO
Dopo quasi 9 giorni di combattimenti, da questa mattina le armi tacciono a Najaf, la città sacra degli sciiti iracheni, grazie all’accordo di cessate-il-fuoco raggiunto dagli assedianti statunitensi e dagli assediati appartenenti alla guerriglia di Moqtada al Sadr, il giovane predicatore contrario all’occupazione Usa, da mesi in rottura con le autorità civili e religiose della sua comunità. Fonti vicine al capo radicale sciita riferiscono che Sadr sarebbe rimasto ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco al torace e a una gamba; secondo il ministro dell’Interno iracheno Falah al-Natib il leader sciita si troverebbe, invece, sano e salvo al riparo nel mausoleo dell’Imam Alì, dal quale uscirebbe solo avendo la certezza di non essere arrestato.
La tregua, in ogni caso, darà modo di far evacuare la popolazione civile rimasta bloccata nella zona del centro cittadino, dare assistenza ai feriti (per ora 7 guerriglieri) e sepoltura ai caduti iracheni, il cui numero rimane al momento incerto, spaziando dalle poche decine di vittime ammesse dai miliziani sciiti alle centinaia dichiarate dall’esercito degli Stati Uniti.