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IRAQ, TORNA IN USA A MANI VUOTE LA SQUADRA A CACCIA DI ARMI DI STERMINIO DI MASSA

La squadra di specialisti americani che ha diretto finora tutte le ricerche in Iraq delle “armi proibite” sta facendo i bagagli e si appresta a tornare a senza aver trovato traccia dei micidiali ordigni proibiti il cui presunto possesso da parte di Saddam Hussein è stato il pretesto per scatenare la guerra. Lo scrive nell’edizione odierna il Washington Post.

La speciale task force, scrive il giornale in un servizio da Baghdad, è stata descritta sin dall’inizio come lo strumento principale degli Usa nel trovare ciò che gli ispettori dell’Onu non erano riusciti a mettere in luce. La sua partenza, attesa per la fine del mese, “segna una pietra miliare nella frustrazione per quanto riguarda il principale obiettivo della guerra”.

Arrivando in Iraq, gli specialisti – biologi, chimici, esperti di armi – erano sicuri di riuscire rapidamente nel loro lavoro: trovare quello che il segretario di stato Colin Powell aveva descritto eloquentemente all’Onu il 5 febbraio: centinaia di tonnellate di agenti chimici e biologici, missili, razzi, prove di uno sviluppo nucleare avanzato. Invece “decine di missioni a vuoto hanno fatto crollare questa certezza”, scrive il Washington Post. Nelle sue missioni, la task force ha trovato che i siti indicati dai servizi di sicurezza Usa come “sicuri” depositi di armamenti non avevano niente a che fare con strutture militari, erano vuoti, saccheggiati, bruciati. Esistevano due elenchi, uno di 19 e un altro di 68 siti. Ne sono stati esaminati finora 47 senza esito. Il che contrasta, scrive il Washington Post, con le ripetute affermazioni della Casa Bianca secondo cui “la ricerca è appena cominciata”.

La ricerca continuerà con un’altra squadra, che viene definita più grande e con maggiori mezzi. Ma c’è scetticismo sui risultati. “Surreale” ha definito la situazione il colonnello Richard McPhee, ufficiale d’artiglieri assegnato alla task force in smobilitazione. “Non credo che si troverà mai nulla”, aggiunge uno dei suoi vice il capitano Tom Baird. La pistola fumante non si è trovata, ma nessuno vuole rispondere alla domanda cruciale: perché non c’é, o perché è stata già distrutta, e quando? A questo dovrà rispondere la nuova squadra di ricerca, sempre che ci sia qualcosa da cercare.