Toscana

IRAQ, SALE LA TENSIONE DOPO L’UCCISIONE DI SEI SOLDATI INGLESI

È allarme in Iraq per le truppe della coalizione, dopo l’uccisione ieri di sei soldati inglesi, a Majjar, nel sud dell’Iraq, in una zona ritenuta finora di relativa calma, tanto che i militari giravano fino ad allora senza elmetti e senza giubbotti anti-proiettile. Secondo testimoni oculari sono stati uccisi dai civili, esasperati da quella che era diventata una caccia troppo intensa alle famigerate armi letali irachene. I militari britannici hanno cercato di placare i tumulti sparando proiettili di gomma, ma da parte irachena si è subito replicato con armi vere: da qui i sei morti inglesi e almeno due morti tra gli iracheni. Secondo altre fonti sarebbero almeno quattro gli iracheni uccisi e 14 feriti negli scontri a fuoco di ieri.

Dal 1 maggio, giorno in cui il presidente Bush ha dichiarato finita la guerra, sono stati uccisi a titolo vario 56 soldati americani e sei soldati britannici i soldati inglesi (quelli di martedì), con altri 3 tra i feriti, che versano in gravi condizioni.

La Gran Bretagna ha fatto sapere, per bocca del ministro della Difesa Geoffrey Hoon a radio BBC, che potrebbe inviare migliaia di soldati per rinforzare il suo contingente di 15mila uomini in Iraq, alla luce dell’escalation di tensioni culminata ieri con l’uccisione di sei soldati britannici.