Toscana

IRAQ, RIAPRE FACOLTÀ TEOLOGICA DEL BABEL COLLEGE; MONS. ISAAC: SEGNO DI CORAGGIO DELLA CHIESA IRACHENA

Viene inaugurato oggi ad Ankawa il nuovo anno accademico del Babel college, l’unica facoltà teologica cristiana in Iraq gestita dal Patriarcato di Babilonia dei Caldei. Le lezioni, secondo quanto riferisce il sito Baghdadhope, saranno precedute da una messa nella chiesa di Mar Eliya ad Ankawa, la cittadina del nord dell’Iraq dove il College è stato trasferito dal quartiere cristiano di Dora, a Baghdad, a causa della grave situazione di sicurezza. “Ci vuole ottimismo e coraggio – afferma mons. Jacques Isaac, rettore del Babel – ed io sono ottimista per il ruolo che il Babel College ha ed avrà nella formazione del clero iracheno. Il nostro compito, come istituzione ecclesiastica, è quello di istruire ma soprattutto formare i testimoni di Cristo. Per questa ragione ho invitato i sacerdoti ed i vescovi di tutte le diocesi ad approfittare della presenza del Babel College, di quella dei nostri docenti, dell’apporto culturale che esso può dare”. La facoltà teologica avrà presto una nuova alla di tre piani con un’aula magna, quattro aule di studio e la biblioteca. “Abbiamo già 6000 testi, un buon numero, ma niente in confronto a quelli che sono ancora nella biblioteca del college a Baghdad – spiega mons. Isaac – che non possiamo ancora recuperare perché sia il college, sia il seminario, che il convento di Dora sono irraggiungibili. La zona è estremamente pericolosa e tutte le strutture sono ancora occupate dalle forze americane che ne hanno fatto la propria base nel quartiere”. Parallelamente a quelli del college riprenderanno anche i corsi dell’Istituto per le Scienze Religiose interrotti lo scorso anno a causa del trasferimento della struttura. “In tre anni l’Istituto preparerà i futuri catechisti ed anche coloro che vorranno approfondire le proprie conoscenze religiose”. Ma la notizia più bella, per il vescovo è che “l’Istituto riaprirà i corsi anche a Baghdad nella chiesa di Mar Ghorghis, un segno che nonostante le difficoltà la chiesa irachena continua nel suo percorso di fede e di coraggio”.Sir