Toscana
IRAQ, REAZIONI CAUTE ALLA PROPOSTA DI RISOLUZIONE ONU DI USA E GRAN BRETAGNA
Il leader locale della minoranza turcomanna assassinato a Kirkuk, nel nord dell’Iraq; un’autobomba a Baghdad che ha provocato cinque feriti di cui uno grave; una granata caduta all’interno del mausoleo dell’Imam Alì nella città santa sciita di Najaf, con 10 feriti (secondo fonti dei radicali sciita di Moqtada al Sadr): è quanto accaduto in Iraq nelle ultime ore, mentre a livello internazionale si discute della nuova bozza di risoluzione presentata ieri da Stati Uniti e Gran Bretagna. Il documento, che verrà discusso e sottoposto al Consiglio di sicurezza dell’Onu, prevede entro il 30 giugno il passaggio dei poteri al nuovo governo transitorio iracheno (composto da 26 ministri, definiti entro la prossima settimana dall’inviato di Annan, Lakhdar Brahimi) e l’organizzazione di elezioni entro il 31 gennaio 2005; le truppe della coalizione internazionale dovrebbero comunque restare almeno fino alla metà dell’anno prossimo, data nella quale il loro mandato sarà riesaminato.
La forza multinazionale, secondo l’ipotesi disegnata da Washington e Londra, avrebbe l’autorità per garantire sicurezza e stabilità nel Paese arabo. Per quanto riguarda la gestione del petrolio, di cui l’Iraq è ricchissimo, è previsto che una volta sciolta la Cpa’ l’Autorità provvisoria guidata dal proconsole degli Usa a Baghdad, Paul Bremer i finanziamenti del Fondo per lo sviluppo dell’Iraq saranno gestiti dal nuovo esecutivo attraverso il bilancio. Nella bozza elaborata da Usa e Gran Bretagna il compito dell’Onu comprende l’assistenza al nuovo governo di Baghdad, la protezione dei diritti umani e la riforma del sistema legale.