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IRAQ, POCHI PER ORA I PROFUGHI. PREPARATIVI ACNUR IN PAESI CONFINANTI
In nessuno dei Paesi confinanti con l’Iraq Giordania, Siria, Turchia e Iran – sono stati finora registrati rilevanti arrivi di rifugiati. Lo riferisce l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) che prosegue le sue attività di monitoraggio delle frontiere e di preparazione per le operazioni umanitarie nella regione. (Il confine con il Kuwait, essendo zona di guerra, per ora non è citato dall’Acnur).
Lo stesso ente informa che intanto in Siria centinaia di iracheni si sono riversati nei suoi uffici di Damasco per chiedere lo status di protezione temporanea. Dovrebbe trattarsi di iracheni che hanno lasciato il proprio Paese prima dell’attuale conflitto ma che ora, a causa della guerra, chiedono di veder formalizzato il proprio status in Siria fa sapere l’agenzia Onu. A partire da domenica l’Acnur ha rilasciato a 1.400 di loro un documento che li riconosce come persone bisognose di protezione temporanea e che quindi non possono essere rimandate nel loro Paese finché non vi saranno sufficienti condizioni di sicurezza.
Sempre sul fronte siriano, l’Acnur trasferirà oggi altro personale ad Al Hasakah che costituirà la sua base per le operazioni nella Siria orientale. Da questa località saranno monitorati i posti di frontiera di Al Yarubieh e Faysh Khabur nel nord-est del Paese.
In Giordania sono nel frattempo arrivati all’aeroporto internazionale Queen Alia due Boeing 747 con equipaggio della forza aerea giapponese di autodifesa con un carico di 160 tende – capaci di ospitare 10 persone ciascuna – donate dal governo di Tokyo. L’Acnur ha in programma di inviare parte di questo contributo nel deposito nella Giordania orientale. Le tende rimanenti verranno stoccate nel deposito regionale dell’Acnur nei pressi di Amman, da dove potranno essere distribuite ai vari posti di frontiera nella regione per ospitare eventuali rifugiati.
Sul versante della Turchia, l’Acnur sta ammassando scorte di aiuti umanitari nel suo deposito regionale di Iskenderun, nel sud. A oggi, il deposito contiene10.800 tende (che possono ospitare fino a 54mila persone); 95.500 coperte (per circa 48mila persone); 58mila materassi (per 96mila persone); 20.800 stufe/fornelli, oltre a notevoli quantità di teli di plastica, lanterne e taniche per l’acqua. Ma i team mobili dell’agenzia Onu che monitorano le frontiere in Turchia continuano a dover affrontare notevoli difficoltà. Nelle remote aree montuose del sud-est del Paese – dove attualmente operano due di questi team – le cattive condizioni delle strade continuano ad ostacolare le operazioni.