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IRAQ, PATRIARCA DI BAGHDAD: «NO AL FLAGELLO DELLA GUERRA»
Se davvero ci sarà la guerra, porterà una distruzione totale: cristiani e musulmani verranno venduti allo stesso prezzo. Prego il Signore perché allontani questo flagello. Sua Beatitudine Raphaël I Bidawid, patriarca di Babilonia dei Caldei (Baghdad), confida alla MISNA le sue angosce di fronte alle minacce sempre più insistenti di un attacco contro l’Iraq. Anche se, a seguito dell’inaspettata apertura del regime di Saddam per il ritorno incondizionato’ degli ispettori Onu, parla di un gran sollievo per tutti. Speriamo aggiunge subito il presule che alle promesse ora seguano i fatti. Il popolo iracheno non può più sopportare altre sofferenze: è sopraffatto da dodici anni di dolore e tribolazioni. E ora incombe una nuova minaccia di distruzione e di annientamento.
Calibra con attenzione le parole il Patriarca, le sceglie con lentezza: Un nuovo conflitto sarebbe la fine: sangue fino alle ginocchia per tutti, odio e rancore non solo tra religioni diverse, ma anche all’interno del mondo musulmano, dove si scatenerebbe uno scontro di grandi proporzioni tra sunniti e sciiti. La diplomazia di tutto il mondo, dopo la lettera di Saddam al segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, è in fibrillazione. L’intervento armato per rovesciare il regime potrebbe ora apparire meno giustificato, ma è ancora presto per allontanare definitivamente lo spettro della guerra dall’Iraq: Vorremmo avere almeno una rassicurazione che non ci sarà un nuovo scontro armato nel Paese prosegue Raphaël I Bidawid -, che appare come la decisione spietata di annientare un popolo. Si vuole giustificare l’attacco per colpire il presidente e il suo governo, ma si sa benissimo che la guerra provocherebbe una strage inaudita nella storia.