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Iraq, passaggio di poteri ad Allawi

Dopo 456 giorni di occupazione il governo dell’Iraq torna agli iracheni. Con una mossa a sorpresa, fatta per prendere in contropiede i terroristi che in questi giorni stavano intensificando i loro attacchi, il governatore americano Paul Bremer ha trasferito i suoi poteri al nuovo premier Iyad Allawi (nella foto la cerimonia) con due giorni di anticipo sulla data fissata del 30 giugno e, dopo una cerimonia sottotono e blindata, ha lasciato subito il paese. «E’ un giorno storico, un giorno di felicità, un giorno che tutti gli iracheni hanno sognato», ha detto il presidente iracheno Ghazi Yawar alla cerimonia. «Questo è il momento in cui riportiamo il Paese nella comunità internazionale», ha aggiunto.

La nuovissima bandiera dell’Iraq sventola così da oggi sul Palazzo dei Congressi a Baghdad già di Saddam Hussein e dell’Autorità provvisoria della Coalizione. Malgrado il governo di Allawi sia secondo la risoluzione dell’Onu «pienamente sovrano», di fatto ci sono numerosi limiti. Non prenderà decisioni a lungo termine e non ha nessun controllo sulle truppe straniere (160 mila soldati). Il governo, che è in carica fino alle elezioni previste per il gennaio del prossimo anno, ha il diritto di chiedere alle truppe di andarsene, ma ha già detto chiaramente che non ha nessuna intenzione di farlo, data la precaria sicurezza nel Paese.

L’occupazione della coalizione anglo-americana (anche se vi hanno partecipato anche altri contingenti) era simbolicamente iniziata il 9 aprile 2003, con l’ingresso in Baghdad delle truppe e l’abbattimento in diretta tv della grande statua del dittatore Saddam Hussein.

Secondo quanto reso noto dal generale Mark Kimmitt, vice-comandante delle operazioni militari della coalizione, Saddam Hussein è già passato in custodia del nuovo governo iracheno. In una dichiarazione alla tv araba via satellite al-Jazira, Kimmitt ha tuttavia precisato che Saddam si trova “sotto la protezione dei soldati statunitensi”. Kimmitt non ha spiegato se il cambio di status di Saddam è stato accompagnato anche da un trasferimento di prigione. Ieri il premier del nuovo governo iracheno, Iyad Allawi, aveva dichiarato alla televisione libanese Lbc che il suo governo pensa di reintrodurre la pena di morte e che firmerà la condanna a morte del “rais”, qualora il tribunale lo decidesse. Il nuovo governo iracheno intende rispettare il calendario previsto e indire le elezioni nel “gennaio del prossimo anno”, ha dichiarato all’emittente Usa Cbs il premier ad interim Iyad Allawi. Del suo governo fanno parte anche sei donne, di cui cinque ministri e un sottosegretario. Questi i nomi e gli incarichi:– Mishkat Mumin (turcomanna)- Ambiente;– Leila Abdel Latif (sunnita) – Lavoro e Affari sociali;– Pascale Icho Warda (curda, cristiano-caldea) – Profughi e sfollati– Sawsan al-Sharifi (sciita) – Agricoltura;– Nesrin Al Barwari (curda) – Lavori pubblici;– Nermin Osman (curda) – Sottosegretario alla condizione femminile

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