Cultura & Società

IRAQ: NOWARTV, L’ALTRA TV SU SATELLITE

NoWar Tv, ovvero l’altra Tv che intende dar voce alla gente e spiegare le notizie nel loro complesso contesto, parte ufficialmente stasera alle 21 attraverso il canale satellitare Planete, inserito nel pacchetto Tele+, da sabato 22 marzo è visibile in chiaro sul canale 498, sempre via satellite e tra qualche giorno alcune ore di programmazione saranno inserite nei palinsesti delle Tv locali.

La nuova Tv, che essendo partita in concomitanza con la guerra in Iraq si distinguerà per tutto il periodo bellico con l’appellativo di NoWar, che in seguito sarà cambiato, è stata presentata venerdì 22 marzo a Firenze. Nasce come cooperativa di professionisti dell’informazione e della televisione, si avvarrà del contributo del network delle televisioni di strada Orfeo Tv di Bologna, del contributo dei navigatori di Internet e di volontari disposti a dare informazioni, immagini e approfondimenti da ogni parte del mondo, soprattutto dalle zone calde del Medio Oriente.

A presentarla nella sede del consiglio regionale toscano, c’erano i giornalisti Giulietto Chiesa e Luciana Castellina, che rappresenteranno la guida della nuova televisione per quanto riguarda l’informazione, mentre Alessandro Dalai è l’amministratore delegato. NoWar Tv è sostenuta da un gruppo di sindaci, dall’Arci e dalla Banca Etica che ha concesso un credito di 100 mila euro per le prime spese d’ impianto. La nuova Tv parte con una prima fase sperimentale di due ore di trasmissione quotidiane, dalle 21 alle 23.

Nella seconda fase le ore di programmazione saliranno a quattro con la possibilità di ripetere lo stesso programma nel corso delle 24 ore. La terza fase che, secondo quanto è stato spiegato, partirà tra circa tre mesi, prevede la copertura del palinsesto per 24 ore con notizie aggiornate ogni due ore, magazine, intrattenimento, moduli riservati alle Tv locali e Telestreet. «Spero che vedremo delle cose molto diverse – ha detto Luciana Castellina – perché oggi non mancano le informazioni, ma nessuno spiega in che contesto quei fatti si svolgono». Una informazione diversa significa, secondo Giulietto Chiesa, «non cadere, ad esempio, nella trappola di inseguire i carri armati nel deserto». «Questa guerra – ha aggiunto, riguarda tutto il mondo ed io vorrei non vedere solo l’informazione militare che il Pentagono organizza, ma come il mondo vive questa guerra». (ANSA)