Ennesima vittima cristiana a Mosul. Un bambino di soli tre anni è morto, sabato 27 marzo, per le ferite riportate a causa di un’esplosione provocata da una bomba posta nei pressi della sua abitazione. Nell’attentato sono rimasti feriti anche i familiari del piccolo. A confermare la notizia al Sir è l’arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Emil Shimoun Nona che fornisce dettagli dell’accaduto: secondo la polizia l’attacco non era diretto all’abitazione della famiglia cristiana ma, forse, ad una chiesa vicina. I terroristi, due, scoperti e fermati dalla polizia si sono dati alla fuga lasciandosi dietro l’ordigno che è esploso nei pressi dell’abitazione causando la morte del piccolo e gravi ferite agli altri componenti che sono ricoverati in ospedale. Ieri mi sono recato in visita alla famiglia per portare tutto il conforto della comunità locale. Speriamo che il prossimo Governo sappia arginare questa violenza afferma l’arcivescovo – la popolazione ha bisogno di riconciliazione, di pace e di stabilità, condizioni necessarie per riprendere la via della rinascita. Siamo ottimisti perché notiamo anche la speranza e la voglia del popolo di camminare in questa direzione. Un invito ad attendere tempi migliori arriva da mons. George Casmoussa, arcivescovo siro-cattolico della città, che a Fides parla di fedeli cristiani terrorizzati. Speriamo in un governo forte che porti pace e giustizia in Iraq. Un governo che non difenda interessi di gruppi religiosi, etnici o di fazioni politiche, ma che guardi con lungimiranza al bene comune del paese, in quanto l’Iraq è di tutti. Parla di attacco brutale il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni riferendosi alla morte del bambino cristiano: proviamo dispiacere e paura per i nostri cristiani di Mosul dichiara al Sir la situazione è difficile. Il nostro auspicio è che qualsiasi Esecutivo sarà formato questo possa affrontare il tema della sicurezza e dei diritti dei nostri fedeli. Analogo appello alla pace e sicurezza giunge anche dall’arcivescovo Avak Asadourian, Primate della Chiesa armena ortodossa dell’Iraq e Segretario Generale del Consiglio dei Leader delle Chiese cristiane dell’Iraq, che riunisce i capi di 14 Chiese cristiane del paese. Speriamo che il principio guida dell’azione del prossimo Governo sia garantire pace e sicurezza alla nazione, basi per una autentica democrazia, e per poter ricostruire infrastrutture e lavoro.Sir