Toscana

IRAQ, MONS. WARDUNI (BAGHDAD): NUOVO ESECUTIVO PASSO AVANTI MA NESSUN RITIRO DI TRUPPE SENZA UN GOVERNO FORTE

“La formazione del nuovo governo è un passo positivo per il Paese. Speriamo che sia l’inizio della salvezza”. A dirlo, in un’intervista al Sir, è il vescovo caldeo, ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, per il quale oltre alla “sicurezza e ritiro delle truppe straniere” come ha detto il premier Al Maliki, vanno ricercate dal nuovo governo “lo scioglimento delle bande e milizie armate che non fanno parte dell’esercito e la ricostruzione delle infrastrutture fondamentali alla ripresa dell’economia”. Decisioni che, afferma il presule, “possono venire solo da un governo forte, autorevole e autonomo che non deve dipendere da nessuno, potenze straniere o Paesi amici”. Solo davanti ad un governo forte e autorevole “è possibile un ritiro delle truppe multinazionali”.

Mons. Warduni lamenta le gravi condizioni in cui versa la popolazione: “povertà, miseria e disoccupazione aumentano giorno dopo giorno. Il costo della vita è cresciuto: un litro di benzina dall’equivalente delle vecchie 30 lire è passato a 1000 lire. In un paese ricco di greggio come il nostro siamo costretti a stare in fila per ore per fare un pieno. L’elettricità che va e viene provoca gravi disagi.In questo periodo, dove la temperatura raggiunge e supera i 50°, è impossibile bere un bicchiere d’acqua fresca. Pensiamo ai malati, agli anziani e ai bambini”.“I Capi di Stato che parlano di democrazia in Iraq – domanda Warduni – sanno quello che accade qui?”. Sir