«Preghiamo insieme per la pace in Iraq dove spero un giorno di potermi recare anche se al momento non è previsto». Così Benedetto XVI si è rivolto a mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale di Baghdad, salutandolo al termine dell’udienza generale di ieri. A riferirle al Sir è lo stesso mons. Warduni, che accompagnava il suo patriarca, card. Emmanuel III Delly. Parole che mettono fine ad una ridda di indiscrezioni sollevate da diversi media iracheni che da tempo, ormai, parlano di una possibile visita del Papa in Iraq, ad Ur città di Abramo. Ho chiesto al Pontefice del viaggio in Iraq afferma il presule caldeo e ho detto che saremmo felici di accoglierlo in Iraq quando questo sarà possibile. La situazione nel Paese spiega è molto complicata, la mancanza di stabilità politica, mancano ancora dei ministri nella compagine di Governo, lo scarso rispetto delle leggi, l’insicurezza impediscono di fatto una vita normale e al Paese di crescere. Continuano bombe, attacchi, kamikaze, morti e feriti: questo è il dato attuale. Il Papa ci ha esortato a pregare tutti insieme per il nostro Paese.Di un tentato viaggio papale in Iraq se ne parla dal 1998 con Giovanni Paolo II. Più recentemente, nel marzo 2009, ne ha parlato, ad una radio cristiana del nord dell’Iraq, mons. Mikhail Jamil, procuratore della chiesa siro cattolica presso la Santa Sede e visitatore apostolico in Europa. Un’ipotesi che sembrò trovare conferma nell’autunno dello stesso anno quando a parlare di una visita papale a Ur fu Qusai al Abbadi, presidente della giunta regionale del governatorato di Dhi Qar, reduce da una visita in Vaticano. Datano alle scorse settimane, invece, le dichiarazioni del vice presidente del consiglio provinciale di Dhi Qar, Abd Alhadi Mohan, che è tornato a parlare di contatti tra il Vaticano e la sua provincia. (Sir)